SARA MINCIARONI
Cronaca

"Fusione Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia: serve trasparenza"

"Chiediamo un Consiglio comunale aperto, invitando i vertici della politica umbra e i vertici delle due cooperative, per la salvaguardia...

Paolo Brancaleoni, capogruppo di Castiglione Civica e le sue frazioni, chiede un Consiglio comunale aperto

Paolo Brancaleoni, capogruppo di Castiglione Civica e le sue frazioni, chiede un Consiglio comunale aperto

"Chiediamo un Consiglio comunale aperto, invitando i vertici della politica umbra e i vertici delle due cooperative, per la salvaguardia del territorio e dell’occupazione". Lo chiede Paolo Brancaleoni capogruppo di Castiglione Civica e le sue Frazioni, perché - dice il consigliere - sta destando molta preoccupazione sia tra i dipendenti, ma anche tra la popolazione, "la notizia che da qualche giorno gira sulla fusione tra Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno, dando vita a Unicoop Etruria, comunicata il 13 gennaio 2025. La realtà castiglionese, nonostante le difficoltà, è ancora un colosso, Coop Centro Italia vanta oltre 270.000 soci, 2.300 lavoratori e 76 punti vendita distribuiti in Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo. Dopo anni di difficoltà per Coop Centro Italia, con la delocalizzazione a Terni di alcuni reparti, dopo che i 38 negozi della Toscana, molto redditizi, erano stati venduti per ragione di bilancio a Unicoop Firenze" adesso serve chiarezza, sottolinea Brancaleoni. "Sappiamo anche di un piano di esuberi, con accompagnamento alla pensione – prosegue –. Di certo si sa che rientrano al magazzino di Pucciarelli i due servizi di fresco e ortofrutta delocalizzati da qualche anno a Terni dopo l’acquisizione della sede Superconti, che in questo piano, sembra che rientrino alla base. Di certo Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia rappresentano due importanti cooperative del sistema Coop, e ciascuna con una storia unica e un forte legame anche con il territorio. Leggiamo invece che i sindacati, si esprimono con dei timori, relativamente a questa operazione di fusione, che comporterà per l’Umbria la riorganizzazione della sede legale che non sarà più nella regione ma avrà il suo assetto di direzione politica e amministrativa in Toscana. Ci auguriamo, che venga rispettato l’obiettivo di rilanciare la cooperativa". Per tutte queste ragioni, il consigliere di minoranza chiede chiarimenti urgenti in maniera pubblica.