G7 tra sogni e difficoltà. Le storie dei ragazzi . E Maria spera di andare a Ballando con le Stelle

Il palco di Assisi è diventato l’occasione per mettere a nudo problemi, realtà e aspettative. Intanto Edoardo servirà la pizza ai big riuniti al Castello. Il suo messaggio: "Il lavoro non è un favore" .

G7 tra sogni e difficoltà. Le storie dei ragazzi . E Maria spera di andare a Ballando con le Stelle

Il G7 sull’inclusione e la disabilità

Il G7 sull’inclusione e la disabilità è fatto soprattutto di storie. Quelle emerse in questi giorni. Spaccati di vita che raccontano le difficoltà, ma anche i sogni di tanti ragazzi e ragazze che devono convivere con la disabilità. Il palco di Assisi è diventato così l’occasione per mettere a nudo problemi, speranze, aspettative. Maria Teresa, ad esempio, ha chiesto aiuto al ministro Locatelli per coronare il suo sogno: andare a “Ballando con le stelle”. "Io lavoro in una scuola materna, vicino casa mia – ha raccontato – ci sto bene, amo i bambini e faccio tante cose. Mi piace ballare, ho un grande desiderio. Ballerina per una notte, fare un tango argentino con Simone Di Pasquale, che è il mio idolo". Locatelli è stata vista dai ragazzi un po’ come una fatina buona, tanto che Maria Teresa le chiede di esaudire anche un altro desiderio: "Voglio stare a casa mia e restare con la mia mamma per il resto dei miei giorni".

Edoardo è un ragazzo autistico e ieri ha servito la pizza di Pizzaut ai grandi della Terra riuniti al Castello di Solfagnano. "Mi ha detto di riferire - racconta il fondatore Nicola Acampora - ‘Nico io gli voglio dire che il lavoro non è una terapia, il lavoro non è un favore, il lavoro per noi persone con disabilità è un diritto e un dovere come per tutti gli altri“. Edoardo, prima di essere assunto da PizzAut – prosegue Acampora – ha fatto 16 anni di stage e tirocini. Non è ammissibile. In Italia sono 600.000 le persone autistiche e tantissime possono lavorare. In PizzAut ho diversi ragazzi che sono stati dichiarati inabili al lavoro e oggi hanno un contratto a tempo pieno e indeterminato- sottolinea- Molti possono lavorare rispetto a quel misero 1,4% di persone autistiche che lavora. Costruiamo le condizioni migliori per farglielo fare".

Ma ai fornelli del Castello a cucinare per i big c’è anche Giorgione e i ragazzi della “Trattoria degli Amici“ al servizio ai tavoli. Tra questi ci sono Gianluca, con la sindrome di Down assunto da 10 anni, e Federico: "Il lavoro che faccio mi piace tantissimo, servo ai tavoli e parlo con i clienti- racconta - ho un disturbo dello spettro autistico e ho avuto difficoltà a trovare lavoro, poi ho fatto un tirocinio grazie a un centro di formazione professionale nel ristorante dove sto lavorando ormai da tre anni e mi hanno assunto prima a tempo determinato e poi indeterminato. Presto inaugureremo anche uno street food che permetterà a più persone di lavorare con noi".

Segnaletica, programma, biglietto di benvenuto per i ministri europei e segnaposto, tutto tradotto in Comunicazione aumentativa alternativa (Caa), il linguaggio che unisce parole e immagini, per raggiungere il maggior numero di persone possibili. L’accessibilità del G7 passa anche da qui. Il materiale distribuito nel corso del vertice è stato realizzato dalla cooperativa Arcobaleno Scs Onlus di Breno, specializzata proprio nel linguaggio inclusivo.

Silvia Angelici