
La Vetreria Cooperativa Piegarese sbatte la porta e (forse) se ne va. Sei righe - depositate con una pec indirizzata all’Arpa, alla Regione Umbria, alla Usl Umbria 1 e al comune di Panicale - vergate dal presidente Bruno Gallo nelle quali la società ritira formalmente la richiesta di valutazione Paur e di fatto rinuncia al progetto. Sul piatto c’era il futuro dell’impresa del vetro, con un nuovo sito produttivo "per 100 posti di lavoro più l’indotto" (scrive oggi Gallo nella Pec) e un investimento stimato di oltre 30 milioni d’euro. Non è la prima volta che il presidente parla di lungaggini autorizzative che lo avrebbero spinto (già a luglio dello scorso anno) a valutare un investimento in Friuli con tanto di proposta di acquisto di un’area interessata da procedura di liquidazione e che sarebbe arrivata ad una svolta positiva in queste ore. Coincidenza? Sta di fatto che Gallo nella missiva di rinuncia parla di "continue richieste di integrazioni, di investimenti aggiuntivi, di raggiungimento di performance tecnico-ambientali ingiustificate e mai riscontrate per nessun impianto di produzione di vetro cavo meccanico né in Umbria, né in nessuna regione d’Italia, né in nessun Paese estero". Motivazioni che suonano come accuse all’iter burocratico e che chiamano in causa l’ordinamento istituzionale. Il sindaco di Panicale (dove dovrebbe, o avrebbe dovuto, sorgere il nuovo impianto) Giulio Cherubini conferma le indiscrezioni, "sì, è giunta una comunicazione – spiega a La Nazione il primo cittadino - con la quale la Vetreria rinuncia all’autorizzazione regionale per il nuovo insediamento in zona la Potassa. Restiamo assolutamente stupiti e preoccupati di una scelta fatta dall’impresa a pochi giorni dalla prevista conclusione del procedimento e con il parere positivo dell’autorità ambientale già rilasciato".
L’iter burocratico Paur (necessario per un tipo di industria classificato per legge nazionale come ‘insalubre’) sarebbe stato dunque ormai prossimo all’esito, e in Friuli la Vetreria potrebbe aver richiesto un iter più snello. Ma quindi ora che succede, la Vetreria se ne andrà davvero? "Abbiamo interessato la presidente Tesei – risponde il sindaco Cherubini – che ci ha subito risposto, sia per la portata della vicenda, sia per la competenza regionale in materia. Attendiamo entro pochi giorni che ci sia la massima chiarezza e la massima serietà da parte di tutti gli attori. L’impronta che il Comune ha dato a questo procedimento è sempre stata quella della fattibilità ambientale, sociale e economica".
M.N. e S.M.