REDAZIONE UMBRIA

Gestione privata dei beni pubblici: "Auspicabile, ma dove sono i progetti?"

L’associazione “Abitare Orvieto“ chiede chiarimenti al Comune sulle idee di partenariato del mecenate americano

Gestione privata dei beni pubblici: "Auspicabile, ma dove sono i progetti?"

Il sindaco, Roberta Tardani

Il più importante parco pubblico del centro storico in uno stato di degrado, un mecenate americano che si offre volontariamente per sistemare l’area e avviare un progetto di rilancio e gestione, ma anche una forte polemica innescata da chi lamenta l’immobilismo e la disattenzione da parte dell’amministrazione comunale. Al centro di questa storia c’ è David Prew, architetto ed investitore immobiliare che si è stabilito ad Orvieto il quale ha sollevato il problema dello stato di abbandono della fortezza Albornoz. L’occasione per la sua riflessione è nata durante le riprese che una troupe cinematografica americana sta effettuando nei giardini di piazza Cahen. Durante i sopralluoghi e lo svolgimento dei lavori sia il signor Prew che i cineasti americani si sono meravigliati del degrado in cui è stato abbandonato un luogo strategico della città. L’architetto ha quindi lanciato una proposta per il recupero e la riqualificazione di spazi come l’Albornoz attraverso dei progetti di partenariato pubblico-privato. I privati metterebbero fondi per cofinanziare tali lavori di ripristino dei luoghi per poi trovare delle soluzioni di gestione diretta da parte dei cittadini. Su questa possibilità interviene l’associazione “Abitare Orvieto“. "Premesso che il partenariato pubblico-privato volto al recupero e alla valorizzazione dei beni e degli spazi pubblici è uno strumento necessario e il suo uso auspicabile, ci chiediamo come si intende coinvolgere la città in una discussione che ha a che fare con la vita dei suoi abitanti. Chi decide? E come? Quali sono i progetti, se esistono, su cui il gruppo di investitori privati e la sindaca starebbero lavorando? Quando si intende investire il consiglio comunale della questione? Quali strumenti di co-progettazione e coinvolgimento dei residenti verranno previsti?", si chiedono dall’associazione.

Cla.Lat.