SOFIA COLETTI
Cronaca

Giornalismo Così il Festival entra nel vivo

In una Perugia cosmopolita oggi si rincorrono testimonianze e voci dal mondo. Il ricco programma della terza giornata

In una Perugia cosmopolita oggi si rincorrono testimonianze e voci dal mondo. Il ricco programma della terza giornata

In una Perugia cosmopolita oggi si rincorrono testimonianze e voci dal mondo. Il ricco programma della terza giornata

Una chiamata collettiva alla responsabilità in una città dal sapore cosmopolita. La terza giornata del Festival Internazionale del Giornalismo conferma tutta la forza e l’appeal di una manifestazione che ogni anno trasforma davvero Perugia in capitale globale dell’informazione e dell’attualità: per rendersene conto basta una passeggiata in Corso Vannucci, invaso da voci, volti, accenti da tutto il mondo, con speaker e pubblico che parlano sempre più straniero. A questa platea si rivolge il Festival ideato e diretto da Arianna Ciccone e Chris Potter che oggi propone un cartellone ricco di proposte, dove si incrociano le voci più coraggiose e necessarie dell’informazione indipendente internazionale, in un cartellone ricchissimo che spazia dal fronte di Gaza all’Ucraina, dalla censura patriarcale alla crisi della fiducia nel giornalismo.

Gli incontri – tutti a ingresso libero, in diretta streaming e on demand su www.festivaldelgiornalismo.com – si snodano fin dalla mattina negli spazi principali dell’acropoli e oggi portano al centro del dibattito pubblico il ruolo vitale dell’informazione indipendente. Da segnalare il ritorno di Maria Dessa, vincitrice del Premio Nobel per la Pace 2021 e simbolo globale della lotta per la libertà di stampa e contro la disinformazione: alle 11.30 al’Auditorium San Francesco al Prato commenterà gli sviluppi legati all’arresto di Duterte, offrendo un’analisi delle implicazioni politiche e delle sfide per la libertà di stampa nelle Filippine e nel mondo. Alle 10.30 al Teatro della Sapienza Olga Rudenko, pluripremiata direttrice del Kyiv Independent e testimone della resistenza informativa in Ucraina, racconterà il giornalismo in trincea, alla stessa ora, a San Francesco al Prato ci sarà Mona Eltahawy, una delle voci più dirompenti del femminismo contemporaneo, attivista e icona della lotta al patriarcato, per una lezione sul giornalismo investigativo femminile.

Il reporter AFP Dylan Collins sopravvissuto a due attacchi mirati da parte di eserciti regolari sarà alle 9.30 al Teatro della Sapienza mentre alle 11.30 alla Sala dei Notari si terrà un panel dedicato a Local Call, testata indipendente israeliano-palestinese che nel pieno della guerra a Gaza si è distinta per le sue inchieste sul campo. Si parlerà degli strumenti dell’AI contro la disinformazione alle 16 al Teatro Pavone, per chiudere la giornata con la proiezione (alle 18.15 a San Francesco al Prato) del documentario “A State of Passion” diretto da Carol Mansour e Muna Khalidi, dedicato al chirurgo ricostruttivo Abu Sittah che ha raccontato l’inferno dei bombardamenti di Gaza. Al termine Lina Attalah, tra le voci più coraggiose del giornalismo arabo contemporaneo, intervisterà le due registe.

Sofia Coletti