REDAZIONE UMBRIA

Giovane accoltellato all’addome Questioni legate alla droga sullo sfondo dell’aggressione

L’episodio a Terni, nella prima periferia. Le condizioni della vittima sono in miglioramento. E proseguono le indagini sul clamoroso furto di orologi messo a segno da cinque banditi.

Giovane accoltellato all’addome Questioni legate alla droga sullo sfondo dell’aggressione

E’ ricoverato all’ospedale Santa Maria, in via di miglioramento, un marocchino trentenne accoltellato all’addome, venerdì pomeriggio, in via Jalenti a Borgo Rivo. La squadra mobile della polizia indaga sull’episodio, a caccia dell’aggressore. Il giovane sarebbe stato colpito con un fendente all’addome da un altro uomo, sembra al culmine di una lite. Trasportato d’urgenza in ospedale è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico per salvargli la vita; le sue condizioni sono quindi progressivamente migliorate tanto che è stato poi dimesso dalla rianimazione per proseguire il recupero in un reparto di degenza. Il trentenne dimorerebbe in un immobile fatiscente e abbandonato, non distante dal luogo dell’aggressione.

Non si esclude che l’episodio sia riconducibile a contrasti per motivi di droga. E proseguono le indagini della polizia anche sul clamoroso furto messo a segno all’alba di sabato nell’orologeria "Il custode del tempo" di via Roma, dove una banda di professionisti, cinque uomini armati e a volto coperto, ha assaltato il negozio asportando la pesantissima cassaforte, poi caricata su un’ Audi nera, contenente orologi antichi e di pregio per un valore stimato tra i cento e i centocniquantamila euro. Il colpo, intorno alle 4, è avvenuto sotto gli occhi sbalorditi di alcuni testimoni, residenti svegliati dai rumori e ragazzi appena usciti dai locali della zona, vicino al Parco alla Passeggiata. Oltre alle telecamere che insistono nell’area, al vaglio della polizia, non può escludersi che qualcuno dei presenti abbia girato dei brevi filmati dell’azione. All’Audi nera, modello d’ auto peraltro comparso in altri furti e rapine nell’area romana, i banditi avrebbero reso la targa illeggibile.