SILVIA ANGELICI
Cronaca

Giovani distanti dal lavoro: "Formazione più mirata"

L’appello di Cna e Confcommercio dell’Umbria: "Vanno riorganizzati gli strumenti regionali dell’istruzione professionale. Rivedere le risorse".

Un momento dell’incontro nella sede di Ecipa

Un momento dell’incontro nella sede di Ecipa

È la grande distanza tra i desideri dei giovani umbri e le opportunità offerte dal mercato del lavoro locale, a ingrossare le fila dei Neet (i ragazzi che non studiano, nè lavorano), che hanno raggiunto quota 18mila. Lo denuncia Michele Carloni, presidente di CNA Umbria, in occasione della presentazione dell’indagine “Giovani in Umbria: demografia, lavoro, formazione”, realizzata dal centro studi Sintesi e presentata ieri da Cna e Confcommercio con l’assessore regionale Fabio Barcaioli.

"Di questi giovani – prosegue Carloni - una parte può essere considerata disoccupata in cerca di lavoro, ma oltre 10mila hanno deciso di non provare nemmeno a lavorare, anche perché spesso privi delle competenze richieste dalle imprese. Tutto questo accade mentre il numero dei giovani inattivi - di quelli, cioè, che potrebbero lavorare ma non lo fanno - è molto elevato, la popolazione giovanile continua a ridursi (- 8,1% in un decennio) e, tra di essa, aumenta la percentuale di ragazzi stranieri (che ha raggiunto quasi il 15%). Al contempo sono diminuite le nascite (dai 7.440 nati vivi nel 2013 ai poco più di 4.700 nel 2023) e la popolazione, oltre ad essere diminuita di 39mila unità in dieci anni, si sta progressivamente invecchiando (gli over 65 sono passati dal 24 al 27%).

"Quello che i dati ci dicono – affermano Carloni e Roberto Palazzetti, presidente del SUL (Consorzio Scuole Umbre per il Lavoro Confcommercio) – è che bisogna riformare gli strumenti dedicati all’istruzione, rimodulando le risorse del FSE e destinando almeno 100milioni di euro a rafforzare il sistema dell’istruzione regionale per cercare di recuperare almeno una parte consistente dei cosiddetti Nee. Del grande programma di riforme da mettere in atto a partire dall’anno in corso, fa parte sicuramente anche quella del sistema dell’istruzione professionale. Perciò se vogliamo trovare velocemente una forza lavoro da cui le imprese possano attingere – ha affermato Palazzetti -, bisogna puntare sulla specializzazione dei Neet. Alcuni strumenti importanti sono sicuramente i corsi IeFP, rivolti ai giovani tra i 14 e i 18 anni, e gli ITS dedicati all’istruzione post diploma, il cui rafforzamento e continuità andranno garantiti anche dopo la fine dei fondi Pnrr".

Silvia Angelici