REDAZIONE UMBRIA

Gli 800 anni di Francesco. Esposta la copia più antica del Cantico delle Creature

Assisi, aperte le celebrazioni nella Basilica Inferiore. "Qui il punto di riferimento della spiritualità e una pietra miliare della lingua italiana". Il messaggio del vescovo .

Assisi, aperte le celebrazioni nella Basilica Inferiore. "Qui il punto di riferimento della spiritualità e una pietra miliare della lingua italiana". Il messaggio del vescovo .

Assisi, aperte le celebrazioni nella Basilica Inferiore. "Qui il punto di riferimento della spiritualità e una pietra miliare della lingua italiana". Il messaggio del vescovo .

Con l’omaggio a San Francesco, alla sua tomba, da parte dei rappresentanti della Conferenza della Famiglia Francescana, insieme al vescovo Domenico Sorrentino e a tutte le istituzioni si sono aperte le celebrazioni per gli otto secoli dalla composizione del Cantico delle Creature, punto di riferimento della spiritualità francescana e pietra miliare per la lingua italiana, il più antico testo in volgare italiano di cui si conosca l’autore. Per l’occasione, nella chiesa Inferiore della Basilica è stata esposta la copia più antica del Cantico, all’interno del Codice 338, custodita nella Biblioteca del Sacro Convento. Apertura delle celebrazioni per gli otto secoli che si sono svolte, ieri mattina, al Santuario San Damiano e il Santuario della Spogliazione di Assisi, per poi concludersi sulla tomba del Santo nella Basilica di San Francesco.

"Il messaggio di Francesco ha superato i confini della famiglia francescana – ha detto fra Massimo Fusarelli, ministro generale dell’Ordine dei frati minori - . E dopo 800 anni continua a ispirare molti uomini e donne di buona volontà, sia che lo leggano come poesia, come lode cristiana o come preghiera ecumenica o interreligiosa". È stato poi fra Francesco Piloni, ministro provinciale di Umbria e Sardegna a dare l’avvio ufficiale al centenario, nella sala del Cantico, adiacente al giardino nei pressi del quale era la celluzza di stuoie, che ospitò il Santo di Assisi. "Nonostante la cecità che segnava gli ultimi anni della sua vita – ha sottolineato fra Piloni – il Cantico ha lo sguardo di fede profonda di chi riconosce la bellezza del creato come riflesso della perfezione divina". Al Santuario della Spogliazione il vescovo Sorrentino ha concluso la celebrazione ricordando in particolare le due ultime strofe del Cantico.