SILVIA ANGELICI
Cronaca

Gli irriducibili della sosta selvaggia. Macchine infilate tra dissuasori e cantieri

Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Il vecchio adagio ben si adatta ad un’abitudine che nei perugini...

Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Il vecchio adagio ben si adatta ad un’abitudine che nei perugini è dura a morire: la sosta selvaggia. Non c’è niente da fare, l’automobilista di Perugia se non arriva in centro con la macchina non è contento! Marciapiedi, sagrati, anfratti ricavati tra uno spicchio e l’altro di un passo carrabile, tutto serve per parcheggiare, magari anche a ridosso della vetrina di un negozio. E così, a niente sono valsi i nuovi paletti e le fioriere installanti in questi giorni dal cantiere Comunale, per completare il progetto di pedonalizzazione di piazza Danti. Tempo un giorno e già i “pirati“ della sosta sono riusciti a scovare un buco per lasciare l’auto, tra un dissuasore e l’altro. E c’è anche chi in barba ai divieti, si è intrufolato nella micro area dove una volta c’era la storica edicola di piazza Danti, all’incrocio con via Bartolo e via Ulisse Rocchi, in attesa della riqualificazione.