SOFIA COLETTI
Cronaca

Graffiti dell’Umbria L’arte racconta la storia

Una mostra al complesso museale di San Francesco a Montefalco svela le meraviglie delle scritture spontanee medievali e moderne

Una mostra al complesso museale di San Francesco a Montefalco svela le meraviglie delle scritture spontanee medievali e moderne

Una mostra al complesso museale di San Francesco a Montefalco svela le meraviglie delle scritture spontanee medievali e moderne

Le meraviglie dei “Graffiti dell’Umbria“ si svelano in una mostra diffusa a Montefalco. E’ decisamente un progetto speciale quello che si è inaugurato domenica al Complesso Museale di San Francesco, con l’idea di promuovere la conoscenza, il recupero e la valorizzazione di una fonte storica poco conosciuta, i graffiti di epoca medievale e moderna, realizzati dall’VIII al XVII secolo in vari luoghi del Cuore Verde. Sono “Scritture spontanee medievali e moderne” – come recita il sottotitolo – quelle svelate dalla mostra che espone fotoriproduzioni, trascrizioni, traduzioni, descrizioni e indicazioni del luogo dei graffiti, per promuovere percorsi di conoscenza e la promozione del territorio.

Visitabile fino al 15 giugno e curata da Pier Paolo Trevisi, è frutto di un progetto della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e ripercorre come la regione divenne nel Medioevo il centro di una devozione culturale e religiosa, che interessò siti religiosi e laici soprattutto in prossimità delle due antiche strade romane di maggior transito, la via Flaminia e la via Amerina e i loro diverticoli. Così negli edifici religiosi si moltiplicarono graffiti, spesso opera di pellegrini e viandanti, concentrati sugli affreschi. Ma oltre ai graffiti devozionali, sono tante le testimonianze presenti nei luoghi della tradizione laica, in palazzi ed edifici pubblici o privati, con scritture di memoria, commemorative, di carattere pratico e d’intento cronachistico che tramandano avvenimenti storici ed eventi naturali, ma anche vicende private e personali. "Il progetto – dice il curatore Pier Paolo Trevisi – vuole approfondire e mappare questi atti comunicativi, per dare vita a un itinerario alla riscoperta di antiche iscrizioni. In Umbria, come nel resto del territorio nazionale, i graffiti compaiono ovunque: all’interno e all’esterno di edifici sia laici che religiosi, sulle porte, sulle colonne, sulle pareti".

E proprio con l’obiettivo di favorire un turismo sostenibile, sono esposte circa 50 schede dotate di un QRCode attraverso il quale è possibile il collegamento alla pagina online del sito internet, con informazioni sul luogo di provenienza del graffito e le indicazioni per raggiungerlo. La mostra diventa così un invito a seguire di persona gli itinerari pellegrini dell’Umbria, da nord a sud passando per tutti i borghi, alla ricerca di eremi, chiese ed edicole votive “segnati” dai graffiti.

Sofia Coletti