
Ancora polemiche sul pronto soccorso di Città di Castello
"La situazione riscontrata dal sindacato al pronto soccorso dell’ospedale di Città di Castello è a dir poco sconcertante in quanto a carenza di personale, cosa che è stata puntualmente relazionata sia alla direzione generale della Usl che ai massimi vertici della sanità regionale…": lo scrive in una lunga presa di posizione il sindacato Nursing up che interviene attorno al reparto di pronto soccorso finito, nell’ultime periodo, al centro di una bagarre, anche di natura politica. Il sindaco Luca Secondi durante il Consiglio comunale, (in risposta a Emanuela Arcaleni) leggendo in aula alcune relazioni fornite dai vertici ospedalieri, parlava di una "situazione sotto controllo" con turni che riescono a coprire le esigenze. In realtà il sindacato descrive tutt’altra cosa e richiama all’importanza di un urgente confronto coi vertici sanitari e le istituzioni, per sanare i tanti deficit. "A partire dalla grave problematica della dotazione numerica di personale in ciascuno dei tre turni di servizio al pronto soccorso rispetto alle linee guida ministeriali in tema di Osservazione Breve Intensiva e Triage Ospedaliero", si legge nella nota firmata da Armando Savignani, a fronte di un anno di osservazioni svolte dai rappresentanti sindacali Nursing Up.
Nonostante sia emersa una situazione difficile "nessuna" delle istituzioni informate dal sindacato stesso "ha fornito alcuna risposta o provvedimento concreto". Secondo i dati resi noti in consiglio comunale, "al pronto soccorso sono in dotazione 6 infermieri nel turno di mattina e 6 nel pomeriggio (ma non sempre è così) e 4 infermieri in notturna" e questo per il sindacato "non è sufficiente a rispettare gli standard previsti dalla normativa". Vengono citate le linee guida Agenas che indicano, per un pronto soccorso come quello di Città di Castello, stabilmente 6 infermieri di mattina, 6 di pomeriggio e almeno 5 di notte. "Senza contare il fatto che nel reparto tifernate non è prevista una figura dedicata al solo Triage nelle 24 ore". Il sindacato sulle varie questioni ha scritto e inviato una dettagliata e ampia informativa anche a Luca Secondi. Nursing up si chiede infine come sia possibile che una "direzione di presidio ospedaliero possa ignorare le linee guida ministeriali e perché un sindaco, ben a conoscenza delle problematiche di uno dei servizi più importanti della sua città, si rivolge esclusivamente ai dirigenti sanitari senza minimamente interpellare gli operatori e i rappresentanti sindacali che hanno sollevato il problema…".