REDAZIONE UMBRIA

Guardie giurate: "Lavoro durissimo. Abbiamo il porto d’armi per difesa personale"

Parla un delegato sindacale: "In casa la pistola andrebbe tenuta ’inoffensiva’. Non sono previste visite psicologiche che invece sarebbero necessarie".

Gli inquirenti all’ingresso della villetta di Gaifana in cui si è consumato il femminicidio-suicidio

Gli inquirenti all’ingresso della villetta di Gaifana in cui si è consumato il femminicidio-suicidio

"Tutti noi siamo in possesso di un regolare porto d’armi per difesa personale e possiamo portare la pistola ovunque". E’ un delegato sindacale della Filcams Cgil che lavora nel settore della vigilanza privata, a spiegare le dinamiche di un’attività difficile per tanti motivi, la stessa che svolgeva da anni Daniele Bordicchia, il femminicida-suicida di Gualdo Tadino, che proprio con l’arma di servizio ha spezzato la vita della giovane moglie, prima di farla finita e spararsi alla tempia.

"Difendiamo beni e persone e siamo purtroppo soggetti a minacce e intimidazioni personali – continua il delegato sindacale –, per questo abbiamo un porto d’armi proprio per la difesa personale. Legati al porto d’armi, ci sono due tipi di documentazione che va tenuta sempre in regola e infatti viene periodicamente controllata, ogni due anni per quanto riguarda l’abilitazione al tiro e ogni sei anni per il decreto generale di assegnazione dell’arma. In teoria sono possibili controlli sulla custodia dell’arma in casa, che va tenuta “inoffensiva“, quindi scarica o smontata, comunque non in grado di essere utilizzata. Ma, parliamoci chiaro, si tratta di controlli che non vengono mai effettuati, che eventualmente dovrebbero essere disposti dalla Prefettura ed eseguiti dalle forze dell’ordine".

Non sono invece previsti approfondimenti periodici, anche eventuali, sulla situazione psicologica delle guardie giurate.

"Visite di questo tipo non vengono eseguite – spiega ancora il delegato sindacale – e invece molto spesso ce ne sarebbe veramente bisogno. Il nostro è un lavoro molto duro, perché la turnistica può essere devastante, le notti continue pesano e lo stipendio è decisamente basso. Quando a questa situazione lavorativa, pesante se non pesantissima, si aggiungono problemi esterni, purtroppo si può facilmente perdere la testa. Ecco perchè verifiche sullo stato psicologico sarebbero necessarie".

Stefano Cinaglia