La stagione del Gubbio si è purtroppo conclusa prima di quello che si aspettava l’ambiente, dalla società ai tifosi passando anche per giocatori e staff tecnico. Il giudizio espresso dal campo è sicuramente deludente: la squadra di Braglia - che si è dimesso il giorno dopo l’eliminazione dai playoff per mano del Rimini - aveva la possibilità di fare sicuramente di più nel percorso della post season, precludendosi l’occasione di fare molto di più, non solo per quanto riguarda i giocatori, ma anche per quanto riguarda i tifosi e la città in generale, che nel mese di maggio vive già di generale euforia e che poteva esaltarsi anche in ambito calcistico. Si possono comunque trovare fattori positivi per quanto riguarda la stagione chiusasi da poco: innanzitutto il secondo quinto posto consecutivo e i 120 punti guadagnati in due anni hanno confermato il Gubbio in quanto squadra che può ambire a quella posizione e a quello status che per una piazza come quella eugubina calza a pennello. Si può poi anche parlare dell’efficienza dal punto di vista del calciomercato; il presidente Notari, che ha comunque investito in maniera importante nel biennio appena trascorso, sceglie sempre - giustamente - la via della sostenibilità economica, fatta di prestiti, plusvalenze e contributi ottenuti grazie al minutaggio degli under (quest’anno per i ragazzi nati dal 2001 in poi).
Il bilancio-trasferimenti, stando a quanto riporta il sito web Transfermarkt, è in positivo di 860mila euro: questo grazie soprattutto alla cessione di Arena (acquistato a parametro zero nell’estate del 2021 dopo l’esperienza in Serie D al Messina) ma anche a quella di Poetanova, passato alla Virtus Entella a gennaio, e a diversi colpi di giocatori svincolati. Su tutti Tozzuolo - che può partire in estate a fronte di offerte dalla cadetteria che già ha messo gli occhi sul giovane difensore rossoblu -, ma anche Mercadante, Bumbu (arrivato a gennaio) o Di Massimo. La filosofia della società di Notari ha trovato il perfetto connubio con il diesse Davide Mignemi, arrivato a Gubbio da tre anni imponendo anche un suo diktat: uomini prima di giocatori. Il possibile addio del direttore siciliano potrebbe essere la vera nota negativa dell’estate.