I Dem si ricompattano. Passo indietro di Bori. Un comitato alla guida

Stasera all’assemblea comunale i "ribelli" ritireranno il ricorso. Verrà designato un “triumvirato“ al posto della commissaria Bistocchi.

I Dem si ricompattano. Passo indietro di Bori. Un comitato alla guida

I Dem si ricompattano. Passo indietro di Bori. Un comitato alla guida

Un passo indietro per ricompattarsi e correre uniti verso le elezioni amministrative. Vittoria Ferdinandi sembra aver fatto un "miracolo" politico: quello di far siglare la pace al Partito democratico, mica una cosa da poco. Già, perché il segretario regionale Tommaso Bori, stasera durante l’assemblea comunale comunicherà che a guidare i Dem di Perugia non sarà una donna sola al comando, Sarah Bistocchi, nominata commissaria una settimana fa, ma un comitato con dentro almeno tre persone, una per ogni "corrente": quella del segretario appunto, quella dell’ex Sauro Cristofani e un altro/a rappresentante dei cosidetti "ribelli".

Tutti – o quasi – infatti concordano che la scelta di Ferdinandi sia stata la migliore possibile e quindi che sia necessario evitare ricorsi (verrà ritirato quello inoltrato alla Commissioni di garanzia per presunta violazione della Statuto), così come è fondamentale iniziare un cammino che porti alle elezioni comunali senza crepe gigantesche al proprio interno.

Una mossa quindi che potrebbe dare forza al Partito democratico, alla coalizione e alla stessa candidata a sindaco. Quanto ai nomi che saranno scelti, in queste ore sono in corso telefonate e incontri per raggiungere un equilibrio. Certezze non ve ne sono al momento ma soltanto indiscrezioni. Del comitato dovrebbe far parte prima di tutto la Bistocchi, poi in rappresentanza dei "ribelli" potrebbe esserci Paolo Polinori, ex segretario comunale e rimasto dentro il partito. Inoltre in rappresentanza dell’ala più centrista l’indicazione potrebbe riguardare Mario Tosti. Se ne saprà di più solo stasera tardi, quando l’assemblea comunale emetterà il verdetto.

Nel frattempo Ferdinandi scrive la sua controreplica a Romizi che aveva respinto le critiche relative ad "una città piegata e spaventata". "Non avrei mai rinunciato a tutto quello che ho costruito – scrive la candidata a sindaco del centrosinistra – se avessi pensato che la mia città non avesse bisogno di uno sguardo diverso, se avessi pensato che Perugia stesse bene. Legittimo per un sindaco difendere il suo operato, altrettanto legittimo avere una visone delle propria città in contrasto con le narrazioni rassicuranti di chi l’ha amministrata. Il dissenso – conclude Ferdinandi – non è propaganda".

Michele Nucci