"Riteniamo imprescindibile il ruolo pubblico nelle politiche attive del lavoro e per questo valutiamo con preoccupazione un ipotetico ridimensionamento del suo perimetro, a vantaggio di agenzie private, come anticipato nella proposta di legge regionale sul mercato del lavoro in Umbria". È quanto si legge in un documento approvato all’unanimità al termine dell’assemblea sindacale di Arpal Umbria, Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro, partecipata da circa 70 lavoratrici e lavoratori, insieme a Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl. "La grave crisi economica conseguente all’emergenza sanitaria – si legge nel documento – dovrebbe sollecitare uno sforzo per rendere trasparente il mercato del lavoro e favorire i sistemi formali di incontro tra domanda e offerta e non elargire sovvenzioni a pioggia verso operatori privati che si troverebbero ad agire con finanziamenti pubblici (BUL) per assolvere una funzione esercitata fondamentalmente per profitto anziché per ruolo sociale". Chiesta un’audizione in commissione.
CronacaI dipendenti bocciano la riforma