CLAUDIO LATTANZI
Cronaca

I giovani di FdI invitano le scuole. Polemica su “Gioventù nazionale“

M5S: "Il sistema educativo è neutrale e democratico". La replica: "Solo partecipazione e confronto"

Studenti e studentesse

Studenti e studentesse

Propaganda di partito nelle scuole o semplice attività di partecipazione alla vita pubblica? Polemica sull’iniziativa di Gioventù Nazionale, movimento giovanile di Fratelli d’Italia, che ha rivolto alle scuole con una mail un invito ufficiale all’inaugurazione del partito giovanile, il 22 marzo al Palazzetto dello sport. Una iniziativa che viene duramente stigmatizzata dal M5S: "La scuola è un’istituzione pubblica che deve garantire un ambiente di apprendimento libero da condizionamenti ideologici. L’invito ufficiale ad un evento organizzato da un movimento politico è una forma di avallo o sostegno a una specifica area politica, mette a rischio la neutralità che dovrebbe caratterizzare il sistema educativo. La scuola non deve essere utilizzata come strumento di propaganda politica. Questo è particolarmente problematico quando si tratta di un movimento giovanile, poiché gli studenti, per la loro età e il loro percorso formativo, potrebbero non avere ancora gli strumenti per un’analisi critica e autonoma delle ideologie politiche". "Inoltre – continua il M5S – se una scuola partecipa a un evento di un’ area politica, si pone il problema del pluralismo: la stessa opportunità verrebbe garantita a tutti gli altri movimenti giovanili di ogni orientamento? In caso contrario, si rischia di favorire un’ideologia rispetto ad altre, tradendo il ruolo educativo e democratico della scuola". Gioventù nazionale replica: "L’evento sarà dedicato solo al tema dello sport e del suo valore educativo, sociale e come stile di vita sano per i giovani. Siamo francamente sbalorditi dal tentativo di chi, come il M5S, vorrebbe censurare la nascita di un movimento giovanile, composto da ragazzi e ragazze che vogliono dare voce alle proprie idee e impegnarsi nella società. La democrazia si nutre di partecipazione e confronto, non di divieti e polemiche sterili".