
I lavori in Piazza Grande Il testimone racconta "Quei proiettili inesplosi"
I lavori per la ripavimentazione di Piazza Grande, soprattutto alla vigilia dell’avvio, hanno fatto riemergere ricordi e “voci” relative agli effetti dei bombardamenti subiti dalla città in occasione dell’ultima guerra mondiale, tra il 14 e 15 luglio. Tra questi, sulla base delle confidenze raccolte e rilanciate da quotidiani e social, con un seguito di legittime anche se scettiche preoccupazioni, quelli che asserivano la presenza di una bomba inesplosa nella zona della “platea magna”. Una notizia priva di documentazione, almeno fino ad oggi. Ad esempio monsignor Carlo Spaziani, grande sacerdote, storico, musicista e scrittore, così scrive nel suo libro “Orrori e stragi di guerra nel territorio di Gubbio” pubblicato nel 1947, una preziosa testimonianza, quasi in diretta, sugli ultimi drammatici anni del conflitto bellico nel territorio eugubino: "Dal canto loro i tedeschi quel giorno (15 luglio 1944 ndr) si accanirono sparando sulla città e specialmente sul Palazzo dei Consoli, benchè fossero stati in precedenza avverti da monsignor Vescovo che in quel magnifico monumento d’arte vi era stato trasferito un reparto dell’ospedale civile".
Monsignor Spaziani annota quindi "le artigliere tedesche non produssero in generale, danni gravissimi" . Sempre in tema bombe è di questi giorni invece la confidenza di un nostro lettore che restituisce serenità e conferma, in fondo, quanto ascritto da monsignor Spaziani. "Ho letto nei giorni scorsi – ci ha dichiarato chiedendo l’anonimato – la storia della bomba in Piazza Grande, della quale non avevo mai sentito parlare. Io invece, insieme ad altri tre amici, grazie ad un ex artificiere eugubino, sono stato testimone oculare verso la fine degli anni sessanta (probabilmente prima all’inizio dei lavori di pavimentazione realizzati nel 1970 ndr), del rinvenimento, sicuramente programmato, di un paio di proiettili di modeste dimensioni. Erano stati localizzati quasi al centro della Piazza, sulla verticale del negozio dell’artigianato locale che allora esisteva al piano terra del Palazzo dei Consoli". Una testimonianza importante che restituisce serenità, la stessa che nei prossimi giorni dovrebbe confermare il georadar chiamato a sondare la “platea magna”, soprattutto alla ricerca di eventuali reperti archeologici.