MICHELE NUCCI
Cronaca

I numeri ufficiali dell’Istat. Cala la mortalità in Umbria. Con la laurea si vive di più

Anche nel 2024 i decessi sono stati meno di 11mila. Tornati ai livelli del 2019. E le malattie uccidono maggiormente chi ha un basso titolo di studio.

Anche nel 2024 i decessi sono stati meno di 11mila. Tornati ai livelli del 2019. E le malattie uccidono maggiormente chi ha un basso titolo di studio.

Anche nel 2024 i decessi sono stati meno di 11mila. Tornati ai livelli del 2019. E le malattie uccidono maggiormente chi ha un basso titolo di studio.

Anche se il caldo ad agosto ha provocato un centinaio di morti in più in Umbria, la mortalità nella nostra regione alla fine del 2024 è calata ancora ed è tornata ai livelli del 2019, l’anno prima della pandemia. Ieri Istat ha reso noti i dati ufficiali e con essi sono state pubblicate le cause della mortalità nelle regioni che però fanno ancora riferimento al 2021, anno in cui il Covid ha colpito duro. Anche qui viene di nuovo confermato che il tasso di mortalità è maggiore nelle classi sociali con un titolo di studio inferiore, a dimostrazione che prevenzione e cure sono più sempre ad appannaggio di chi è laureato e di conseguenza ha una situazione economica migliore.

Iniziamo dal numero dei decessi: alla fine del 2024 sono stati 10.545, quasi duecento in meno rispetto ai 10.729 del 2023, con una calo dell’1,8 per cento. Nulla a che vedere insomma con gli 11.607 del ‘22 e gli 11.581 del ‘21, anni in cui il peso della pandemia era ancora notevole con circa mille morti in più all’anno rispetto alla media 2015-2019. Sia a dicembre che a gennaio dell’anno scorso – i mesi per eccellenza dell’influenza – i decessi sono stati inferiori: circa cento in meno al mese rispetto all’anno prima (895 contro 1.057 a dicembre e 995 contro a 1.128 a gennaio). Ad agosto ‘24 invece sono stati 923 i morti nella nostra regione, 94 in più del 2023 (furono 829), quasi 140 in più del 2018 solo per prendere un dato pre-pandemico. E l’Istat come ogni anno ha pubblicato le cause di mortalità degli abitanti di ogni regione: la principale nel 2021 è stata ancora una volta legata a malattie del sistema cardio-circolatorio, seguita dai tumori, Covid e malattie del sistema respiratorio.

L’Istat ricorda che "il titolo di studio è stato utilizzato per studiare le diseguaglianze sociali nella mortalità in quanto è frequentemente considerato la migliore proxy della condizione socio-economica essendo fortemente correlato con altre misure di posizione sociale". Sui tumori, ad esempio, lo studio rivela come il tasso di mortalità degli uomini con un titolo di scuola elementare sia pare a 45,01 ogni diecimila persone in Umbria con più di 30 anni (era di 47,70 nel 2020) simile a quello di chi ha ha una licenza media (44,59), mentre per chi ha una laurea il tasso scende a 33,83 (contro 43,17 dell’anno prima): qui si nota come ci sia una drastico. Con il diploma di scuola superiore il tasso nel 2021 è stato di 41,98 contro 38,73 del ‘20. Molto più bassi i valori per il sesso femminile: 29,32 senza titolo di studio o Elementare, 27,05 con laurea (qui è invece in crescita), 25,90 e 29,57 (rispetto a 27,08 e 27,84) con diploma di scuola media e quello di scuola superiore.