
I ribelli del Pd in campo: "Rinunciamo alle primarie. Ma no a Progetto Perugia"
Un passo indietro sulle primarie, apertura al Centro, ma veto su un possibile ingresso nel centrosinistra di Progetto Perugia e di un suo eventuale candidato a sindaco. I 150 ‘ribelli’ del Pd , così ribattezzati poiché in disaccordo profondo con la linea delle segreterie comunali e regionali e che hanno presentato le firme per le primarie di coalizione proponendo il consigliere comunale, Marko Hromis per la candidatura a sindaco, non hanno nessuna intenzione di rompere con il partito. Ma chiedono punti fermi e decisioni rapide, "visto che gli avversari sono già entrati in campagna elettorale". E ieri Hromis si è presentato da solo in conferenza stampa (in rappresentanza dei 150 firmatari) e ha parlato chiaro e tondo: " Il candidato a sindaco di Perugia del centrosinistra deve essere di campo progressista e riformista, riconoscibile, con un curriculum e delle competenze che la città riconosca, che in questi anni abbia fatto delle proposte, sia stato protagonista e, in particolare, non deve essere un nome imposto da veti e diktat romani, soprattutto per quanto riguarda quelle che possono essere delle compensazioni tra candidature di città di provincia o guardando alle liste regionali". Hromis dice "no" anche a "nomi imposti da aree politico culturali che afferiscono al centrodestra e che comunque in questi anni hanno sostenuto il governo Romizi" e il riferimento a Progetto Perugia è evidente. "Secondo noi le primarie – ha aggiunto – sarebbero state lo strumento migliore perché avrebbero dato ai perugini la prima e l’ultima parola. Questo, però, a seguito di un percorso riconoscibile e serio e non un referendum tra nomi. Ci rendiamo conto che la classe dirigente del Pd e la coalizione di centrosinistra, non ha accettato questa proposta – ha aggiunto mettendo la parola fine alla questione – e oggi il tempo scorre e vogliamo lanciare una provocazione di responsabilità: cerchiamo di fare un passo in avanti, vediamo se c’è la possibilità di far convergere più forze politiche in questo campo di centrosinistra su dei temi connotativi". Hromis si è detto favorevole al Campo Largo, ma senza precludere la possibilità di aprire a Iv e Azione. Conclude dicendo che i ’ribelli’ resteranno comunque nel Pd, ma di sicuro se entrasse Progetto Perugia in coalizione, il terremoto interno sarebbe inevitabile".
Michele Nucci