SOFIA COLETTI
Cronaca

I ricordi del nostro San Valentino. Benvenuti in “Via della Sposa“ : "Qui la storia d’amore tutta perugina"

Il racconto di Rolando Boco nell’ambito del progetto “Cose mirabili e dolcissime“ "La strada si chiama così perchè nel 1351 avvenne un episodio che conferma il valore del sentimento".

Rolando Boco racconta «Una storia d’amore a Perugia»

Rolando Boco racconta «Una storia d’amore a Perugia»

C’è un’antica, romantica e sconosciuta storia d’amore che dà il nome a una delle strade più suggestive dell’acropoli perugina “Via della Sposa“ che da via dei Priori conduce a Porta Santa Susanna. Una storia ideale per celebrare il giorno di San Valentino, festa degli innamorati raccontata da Rolando Boco nell’ambito del percorso storico-artistico dedicato a Perugia partendo dalla Fontana Maggiore nell’ambito del progetto “Cose mirabili e dolcissime“, che Boco sta realizzando con “Made in Italy Lab“, una sezione che si occupa di ricerca, sviluppo e stampa in 3 D dell’agenzia di comunicazione T&RB Group.

La storia. "Per sapere perché Via della Sposa si chiami così – racconta – dobbiamo ricordare un episodio accaduto nel 1351, quando Maria Jacobj, una fanciulla che abitava in via Tornetta, fu abbandonata sull’altare dal suo amato Armando. Maria entrò in una grande crisi dell’anima, tanto quasi da morirne! In quei giorni nel quartiere l’intera comunità visse con profonda costernazione questa notizia, erano tutti tristi e addolorati. Finchè Armando non tornò sui suoi passi e andò a far visita a Maria".

E lì cambiò tutto, prosegue Boco, "i due si abbracciarono forte forte e si amarono per tutta la vita! Il giorno dello sposalizio Maria, vestita da sposa, ringraziò uno ad uno tutti gli abitanti del quartiere, perché ognuno a modo suo, con il solo pensiero o con la preghiera, le furono vicini. Ecco perché questa via si chiama via della Sposa".

E questa vicenda, sottolinea, "non fa altro che confermare il valore dell’amore. Ma fa emergere qualcos’altro, cioè il sentimento della compassione, della partecipazione sincera dell’intera comunità verso chi è infelice, verso i suoi dolori: una partecipare alle sofferenze degli altri, sollecitando la persona ad agire in aiuto di chi in quel momento sta male".

Un aneddoto ideale per festeggiare San Valentino, conclude Boco che ricorda anche il bel libricino che il sacerdote perugino Remo Bistoni scrisse su “Via della Sposa” nel 1995.