REDAZIONE UMBRIA

I riflettori de ’Le Iene’ sul sindaco. Bandecchi tra pubblico e privato

Intanto il comitato pari opportunità dell’Ordine degli avvocati avvisa: "Il linguaggio è importante"

Ampio servizio de Le Iene dedicato al sindaco Stefano Bandecchi. “Bandecchi contro tutte ...tranne una“, così viene presentato nella puntata di martedì sera. Una 48ore che la ’iena’ Filippo Roma ha trascorso con Bandecchi, passando dalla sede di Unicusano a Palazzo Spada, dall’organizzazione del congresso di Alternativa Popolare alle frasi sessiste pronunciate in Consiglio comunale e che nei giorni scorsi hanno scatenato polemiche a ogni latitudine. Nel servizio torna anche il caos scatenato in Consiglio comunale con i consiglieri d’opposizione. Infine Le Iene provano a sondare il Bandecchi-privato ma si scontrano con la moglie del sindaco che rifiuta ogni tipo di contatto. Tant’è che Filippo Roma riassume così la situazione: "Fai il maschio alfa però in casa non conti nulla ....". "Come tutti gli uomini italiani", rispone il sindaco. E se Le iene, come d’abitudine, puntano sull’ironia, tutt’altro è lo spirito dell’intervento del Comitato pari opportunità dell’Ordine degli avvocati di Terni. Nel mirino le parole di Bandecchi in assemblea municipale: "Un uomo normale guarda il bel c... di una donna e ci prova...". "La nostra attività si fonda sul fatto che le forme di discriminazione che possono avverarsi sono delle più varie e non solo per appartenenza di genere, ma anche per origine etnica, disabilità, credo religioso, orientamento sessuale e così via - afferma il cpo dell’Ordine forense, precisando di non voler alimentare contrasti ma favorire soluzioni – . Tali forme possono trarre spunto e originare anche dagli stereotipi diffusi, avverso i quali il nostro Comitato si è sempre attivamente adoperato, al fine di avversarli ed eradicarli dal territorio in cui opera e oltre. I sentimenti di sofferenza che percepiamo da chi le subisce le discriminazioni, ci ricordano che l’unica via da percorrere è quella della condivisione e del confronto, attraverso un linguaggio comune, rispettoso del genere ed inclusivo, affinché le diverse sensibilità si incontrino e si comprendano reciprocamente. Nel rinnovare, perciò, la nostra disponibilità a continuare a dialogare anche con le Istituzioni per un percorso comune, condiviso e coeso,ribadiamo fermamente la necessità di adottare una modalità di comunicazione che sia rispettosa, che faccia sentire gli uni e le altre in condizione di effettiva uguaglianza, poiché la promozione di un reale cambiamento culturale passa dalla consapevolezza che il nostro modo di parlare e di esprimerci assume un ruolo cruciale.". "Il linguaggio è importante", conclude il cpo.