TERNI La Giunta regionale guidata ha approvato una delibera per l’individuazione di un gruppo di lavoro finalizzato a supportare l’amministrazione nella creazione di una società mista pubblico-privata per la gestione dell’energia prodotta dalle grandi concessioni idroelettriche. La questione interessa molto da vicino l’Ast, che da mesi lamenta il “caro-energia“.
Il gruppo intersettoriale sarà composto dalla direzione sviluppo economico e dalla direzione governo del territorio, dalle società Sviluppumbria e Gepafin. "Il tavolo - fa sapere la Regione – potrà avvalersi anche di esperti altamente qualificati esterni all’ente al fine di garantire la massima competenza su un argomento così complesso ed articolato".
"L’obiettivo - continua – è di valorizzare al massimo un asset strategico non delocalizzabile, un polo impiantistico che interessa una vasta parte del nostro territorio regionale e che costituisce oltre la metà della produzione di energia rinnovabile della regione Umbria e circa un quinto del fabbisogno elettrico regionale. Il gruppo di lavoro tecnico avrà l’obiettivo di valutare la fattibilità tecnico economico amministrativa di un ente misto pubblico privato per la gestione delle concessioni, a garanzia dei massimi standard di tutela ambientali dei corpi idrici, della tutela occupazionale e di una reale e concreta possibilità di sviluppo economico per le aziende energivore locali ed conutilità sociale e per il bilancio regionale".
Nel settembre scorso, l’allora consigliere regionale Thomas De Luca (M5S), ora assessore ad ambiente ed energia, dichiarò: "Ast entri nella società misto pubblico-privata che dal 2029 gestirà il polo idroelettrico. Ciò permetterebbe ad Ast di usufruire di questo asset e allo stesso tempo garantirebbe un introito anche per la collettività. Non parleremmo più di canoni dell’idroelettrico ma di una compartecipazione agli utili da parte del pubblico".