LUCA FIORUCCI
Cronaca

Il 19enne suicida. "Era in giri pericolosi", ora si cercano i contatti in Rete

Al setaccio i 5 smartphone e le 46 sim in possesso del ragazzo. Andrea Prospero sarebbe stato reclutato da una banda per truffe online

Andrea Prospero, 19 anni di Lanciano. È scomparso il 24 gennaio ed stato ritrovato cadavere il 29 in un b&b al centro di Perugia

Andrea Prospero, 19 anni di Lanciano. È scomparso il 24 gennaio ed stato ritrovato cadavere il 29 in un b&b al centro di Perugia

Perugia, 20 marzo 2025 – Una rete che nel virtuale si sarebbe conosciuta e che nel virtuale avrebbe messo in atto truffe più o meno consistenti. Con false compravendite, phishing, carte di credito clonate o fittizie. Rete di cui avrebbe fatto parte anche Andrea Prospero, lo studente 19enne di Lanciano, trovato morto a Perugia il 29 gennaio.

E, secondo la Procura del capoluogo umbro, istigato al suicidio da un 18enne romano, conosciuto sempre online, che lo avrebbe "accompagnato", messaggio dopo messaggio, a superare le ultime reticenze e a morire per effetto dell’ossicodone ingerito. Ossicodone, ancora una volta, acquistato tramite un altro contatto virtuale. Il presunto fornitore di oppiodi è indagato per detenzione ai fini di spaccio.

È sulla ricostruzione di questa rete che gli sforzi degli investigatori si starebbero ora concentrando, a fronte anche dei dati provenienti dai cinque cellulari e dalle 46 sim card recuperate nella stanza in affitto dove Andrea è stato trovato morto.

Sim e telefonini che risulterebbero essere stati utilizzati, come confermerebbero le attività svolte dalla polizia postale. E che potrebbero essere serviti per attività illecite di vario tipo come l’acquisto di supporti tecnologici. Di un cellulare che Andrea avrebbe dovuto spedire ma che non lo avrebbe fatto, parlano anche i due suoi interlocutori dell’ultima chat, uno viene identificato dagli inquirenti nel 18enne ai domiciliari, l’altro è in via di identificazione.

Proprio commentando il fatto di non aver ricevuto il telefono "per il conto", il 18enne parlerebbe di "trecento euro buttati" al vento. Ma in questa rete virtuale di contatti e affari si inserirebbe anche il mercato illecito di sostanze stupefacenti, come l’ossicodone che Andrea avrebbe comprato per 170 euro dal secondo indagato, che avrebbe spiegato come le pasticche non fossero sue, ma del 18enne romano finito ai domiciliari. Lui le avrebbe solo custodite. O come un dialogo tra Andrea e un altro utente a cui il 19enne chiede pasticche da "rivendere".

Affermazioni che farebbero pensare a un mercato “attivo“, un mercato dove, incrociando canali e utenti, si sarebbero intrecciate più attività illecite, con una regia che si sarebbe servita di “esecutori“ come Andrea, fornendo il necessario per agire, dai cellulari alle stringhe numeriche per generare carte di credito fittizie o per clonarne di esistenti. Tra gli effetti personali di Prospero anche una carta intestata a un ragazzo che avrebbe dichiarato di non avere rapporti con lo studente di Lanciano e una intestata a una persona che non esiste. Attività di questo tipo potrebbero giustificare la disponibilità di soldi, reali o virtuali come bitcoin, utilizzati da Prospero. I familiari, assistiti dagli avvocati Francesco Mangano e Carlo Pacelli, hanno sempre sostenuto che Andrea si fosse ritrovato in qualcosa più grande di lui che alla fine lo ha stritolato.