REDAZIONE UMBRIA

Il Beato di Città della Pieve. Solenni celebrazioni in onore di Giacomo Villa

Oggi la processione in centro storico per ricordare l’elemosiniere che difese l’antico ospedale. "Esempio di dedizione e carità per le persone bisognose" .

Le cerimonie dedicate al Beato Angelo Villa si svolgeranno oggi a Città della Pieve

Le cerimonie dedicate al Beato Angelo Villa si svolgeranno oggi a Città della Pieve

Città della Pieve celebra il Beato Giacomo Villa, elemosiniere della carità, di cui ricorre l’anniversario dell’uccisione. Oggi verrà celebrata solennemente la santa messa alle ore 10.30 e successivamente dal Duomo si snoderà una grande processione per le vie cittadine; l’urna con i resti del Beato sarà trainata come da tradizione per mezzo di due buoi di razza chianina che, come 800 anni fa, condurranno tutti fino alla chiesa del Beato Giacomo Villa.

"Nato a Castel della Pieve nella seconda metà del ‘200, Giacomo Villa è ricordato come un esempio di carità e giustizia, un simbolo di dedizione e impegno per i bisognosi. Formatosi in studi giuridici a Siena, volontario presso l’Ospedale della Scala, tornato nella città natale si adoperò per la ristrutturazione dell’antico ospedale dei santi Filippo e Giacomo, posto fuori porta del Vecciano, nel borgo di Santa Maria, vicino alla sua casa. Morì proprio per difendere i diritti dell’ospedale dai soprusi di un potente di Chiusi che aveva preso indebitamente dei terreni. Per questo fu ucciso da alcuni sicari e il suo corpo fu occultato nella via tra Castel della Pieve e Chiusi. Fu rinvenuto miracolosamente il 15 gennaio sotto un pero in fiore.

Le due città rivendicarono il corpo e per risolvere la controversia si narra che un vecchio saggio indicò di porre la salma su un carro trainato da due buoi di razza chianina non domati. I buoi si incamminarono verso Castel della Pieve e terminarono il loro tragitto inginocchiandosi davanti all’oratorio di san Giovanni, chiesa dello ‘spedale dei santi Filippo e Giacomo per cui Giacomo Villa aveva dato la vita". Nell’oratorio fu stabilita la sepoltura e successivamente fu edificata una chiesa in suo onore.

I pievesi venerano da allora il loro concittadino e numerosi partecipano ai riti religiosi che ricordano questa eroica figura di santità. I festeggiamenti sono iniziati già ieri, nella patria del Perugino, con la traslazione nel duomo dei santi Gervasio e Protasio dell’urna col corpo del Beato e con la celebrazione dei vespri e della santa messa alle ore 18.00. Si tratta di un momento importante per la comunità, che si riappropria di antiche tradizioni nel nome del Beato il cui stemma campeggia nella volta della chiesa e della teca che ne custodisce le spoglie, che ne difese diritti e battaglie e ancora contemporanee per la difesa del diritto alla salute.