Bisogna coprire 90 milioni di "buco". E in questi casi le strade sono due: diminuire le spese o aumentare le entrate. Oppure entrambe le cose. Ieri la Giunta regionale si è riunita per oltre 5 ore: prima ha affrontato temi di "routine", poi si è iniziato a discutere su come coprire l’ammanco della Sanità che rispetto al finanziamento nazionale è di 243 milioni, a cui vanno sottratti 153 milioni di entrate della ’Gestione accentrata’.
Come fare allora a tappare la falla? L’obiettivo è quello di costruire un Piano di rientro che verra illustrato al Ministero all’inizio del mese prossimo. Tutto per evitare l’arrivo del Commissario che significherebbe portare al massimo tutte le aliquote di competenza della Regione: Irap, addizionale Irpef, bollo auto, ticket sanitari. Senza avere la certezza che la Sanità pubblica migliori le prestazioni, dato che tra le altre cose è previsto anche il blocco del turn over in Aziende sanitarie e ospedali.
E’ di sicuro intenzione della Giunta regionale sventare l’ipotesi del commissariamento della sanità (sarebbe la prima volta nella storia della regione) che porterebbe a quelle conseguenze inevitabili. "Abbiamo ereditato una situazione non sostenibile dal punto di vista economico dalla precedente amministrazione, che non ha affrontato mai il problema – afferma la Giunta in un nota–. Oggi siamo chiamati a compiere scelte coraggiose e soprattutto eque per la nostra comunità. Portare la Regione verso il commissariamento è da irresponsabili perché il prezzo da pagare sarebbe indiscriminato per la nostra comunità e porterebbe a una pressione fiscale altissima e una riduzione consistente dei servizi". Parole che sanno insomma, di preparazione a una manovra che non sarà indolore, bisognerà ingoiare il boccone amaro, grande o piccolo che sia.
E ieri si è cominciato a ragionare su quali mosse compiere. Sono settimane in verità che si parla di rivedere le aliquote dell’addizionale Irpef regionale "tra le più basse in Italia", anche per far fronte in modo strutturale alla questione delle liste di attesa sulle quali per adesso si sta. no mettendo solo "toppe". A scorgere i numeri dell’Irpef in effetti fin qui siamo stati quelli meno appesantiti: più basse le ha la provincia di Trento (la prima fascia fino a 15mila euro è pari allo 0,70%), mentre come si nota dalla tabella qui sopra – Marche a parte – nel centro Italia l’Umbria è tra quelle con le aliquote più contenute. Altre regioni, proprio per far fronte ai "buchi" dellaasanità, si sono mosse su questa linea: è il caso dell’Abruzzo (centrodestra) che per coprire i 120 milioni di sbilancio ha messo le mani su Irpef, Irap e sui bolli dell’auto. Certo, 90 milioni sono una cifra importante, ma la "caccia" a come reperirli è appena iniziata.
M.N.