REDAZIONE UMBRIA

"Il bullo? È il più fragile di tutti Come togliere forza ai violenti"

Il Siulp, in occasione della Giornata sul bullismo, ha organizzato un convegno in memoria di Willy Monteiro. Coinvolte le scuole con un progetto per stoppare il prepotente di turno e renderlo ridicolo

"Il bullo? È il più fragile di tutti Come togliere forza ai violenti"

"Circa un terzo dei bambini e dei ragazzi con disabilità, a livello mondiale, ha subìto almeno un episodio di violenza di tipo fisico, emotivo, sessuale, psicologica o verbale. I ragazzi e le ragazze con disabilità sono associati ad una probabilità doppia di subire violenza e circa il 38 per cento è vittima di bullismo o cyberbullismo da parte dei propri coetanei". A mettere in evidenza questi dati, il Garante dei diritti delle persone con disabilità della Regione Umbria, l’avvocato Massimo Rolla, durante il convegno organizzato per la "Giornata mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo, in memoria di Willy Monteiro Duarte", organizzato dal Siulp (Sindacato unitario lavoratori polizia) nella sede della fondazione Perugia.

"Chi compie atti di bullismo o cyberbullismo verso le persone con disabilità risponde in genere alla necessità di ‘proiettare sull’altro, e quindi allontanare da sé, le proprie fragilità e questi episodi provocano nella persona che li subisce ansia, paura, danneggiamento dell’autostima, fragilità emotiva e psicologica".

Alla voce di Rolla si sono aggiunte quella dei big dello sport. A partire dall’ex campione di pugilato Gianfranco Rosi, al pallavolista Lollo Bernardi. Erano presenti anche alcuni studenti del Liceo Pieralli di Perugia e dello Jacopone da Todi. "I ragazzi - dice Massimo Pici (Siulp) - sono stati coinvolti in un progetto per cercare di arginare e contrastare la formazione di baby gang e le risse tra giovani. L’auspicio è che la conoscenza di tali dinamiche possa diventare ulteriore strumento di responsabilizzazione e di coscienza con l’obiettivo di limitare o ridicolizzare tutti i comportamenti di tipo abusivo spesso eseguiti con pretesti o scuse risibili". Durante l’evento è stata distribuita una “Carta di Responsabilità”, scritta dalla psicoterapeuta Lucia Magionami. La speranza? Che possa diventare un codice etico e deontologico a cui ispirarsi nel quotidiano. Parola d’ordine: dialogo e rispetto sì, violenza no.

Ma anche questura e carabinieri hanno promosso le loro iniziative. Gli operatori del Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Perugia hanno incontrato i ragazzi della scuola media “Principe di Napoli” di Assisi; mentre gli operatori della Sezione di Terni quelli della “Marconi”. I carabinieri di Spoleto, invece, con l’aiuto del regista Stefano Alleva, hanno realizzato un breve ma significativo cortometraggio, presentato durante una conferenza tenuta nel Liceo artistico con il collegamento in remoto di circa 2000 ragazzi frequentanti i Licei spoletini e l’Istituto tecnico professionale Spagna-Campani.

Silvia Angelici