REDAZIONE UMBRIA

Il calvario di Tiziana. Soprusi e violenze dall’ex marito per 29 anni

La donna, con l’avvocato Gloria Volpi, ha raccontato la sua storia a “Chi l’ha visto?“. "Lui ha il braccialetto elettronico ma non funziona".

Tiziana, la giornalista, l’avvocato Volpi e Federica Sciarelli durante la trasmissione

Tiziana, la giornalista, l’avvocato Volpi e Federica Sciarelli durante la trasmissione

Una storia di soprusi e violenze lunga ben 29 anni quella di Tiziana, iniziata nella sua terra di origine, la Campania, e che continua ancora oggi ad Umbertide, dove la donna, 47enne, era venuta per cercare un po’ di serenità ed un lavoro come operatrice socio sanitaria. Il suo dito è puntato sull’ex marito Gennaro, denunciato più volte per le sue angherie e che, gelosissimo, non accetta di lasciarla in pace, ma anche sul braccialetto elettronico imposto all’ex coniuge da un giudice, ma che non ne vuol sapere di funzionare come dovrebbe. Un dramma infinito che quello di Tiziana, che le si leggeva sul viso stanco mercoledì sera, quando la storia ha assunto i (brutti) colori della cronaca negli studi di “Chi la visto?“ la trasmissione di Rai 3 condotta da Federica Sciarelli. Pallida, tesa, la donna ha raccontato il suo calvario, accompagnata dal suo avvocato Gloria Volpi. Il “la“ alla trasmissione lo ha dato un referto del Pronto soccorso dove è detto chiaro: "Dinamica dell’evento: aggressione", l’ultima subita da Tiziana nel giugno scorso.

"Dopo l’ennesima lite, avvenuta nel 2019 – dice l’avvocato – la mia cliente decide di denunciare. Gennaro finisce prima dietro le sbarre e poi agli arresti domiciliari per quasi 4 anni. Da qui è scaturito un iter che ha portato la donna a vivere in case protette e a cambiare il proprio stile di vita. L’unica cosa continua era ed è uno stato di ansia e di paura". Non sono mancati, nel tempo, i tentativi di fare pace e rimettere insieme la coppia, ma la gelosia dell’uomo ha sempre avuto purtroppo la meglio sui buoni propositi.

Oggi lui vive in un furgone, in un’area di sosta a poche decine di metri proprio dall’abitazione della vittima. Il 14 giugno scorso l’ennesima aggressione, cosa che ha spinto il giudice ad imporre all’ ex coniuge la misura del braccialetto elettronico. Ma lo strumento però presenta presto i suoi limiti. Come raccontano Tiziana e la sua legale, è stata cambiata più volte la metratura (area di individuazione dell’eventuale aggressore), passata da 500 a 100 metri dalla persona e 50 dai luoghi frequentati, ma soprattutto lo strumento funziona poco e male, non garantendo adeguata sicurezza.

"La cosa vergognosa – rimarca l’avvocato Volpi – che è stata anche presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune - è che il braccialetto non ha mai funzionato. C’è assolutamente bisogno di una tutela maggiore. Per questo motivo abbiamo richiesto un divieto di dimora nel ad Umbertide per Gennaro. Siamo in attesa di una risposta".

Pa.Ip.