Il cane cieco che trova tartufi. La storia di Leo nel presepe che racconta i “cavatori“

Il cocker e il suo proprietario Lorenzo Tanzi hanno visitato quest’edizione della Mostra internazionale allestita nella Cripta della Cattedrale.

Il cane cieco che trova tartufi. La storia di Leo nel presepe che racconta i “cavatori“

Il cane cieco che trova tartufi. La storia di Leo nel presepe che racconta i “cavatori“

La sua vicenda ha ispirato il presepe dedicato ai tartufai in esposizione alla Mostra internazionale allestita nella Cripta della Cattedrale e, qualche giorno prima della chiusura dell’edizione 2023, il suo proprietario lo ha portato in visita per una foto di rito. È la storia del cane Leo, il cocker spaniel cieco da qualche anno, ma che scova ancora tartufi e riesce a trasmettere sensazioni uniche al proprietario Lorenzo Tanzi, esperto cavatore. La bella immagine ritrae Lorenzo con il cane Leo in braccio davanti al presepe dedicato alla cerca e cavatura del tartufo (dal 2021 patrimonio Unesco). L’allestimento è stato realizzato dagli artisti Vincenzo Saccardo e Salvatore Fiore di Avellino. Si tratta di un’opera originale per celebrare, attraverso la rappresentazione della natività, la figura del tartufaio e dei cani, animali straordinari, che fanno parte da secoli della tradizione e della storia altotiberina e umbra. Sughero, legno, rami di alberi adattati, terracotta per le figure e i cani con occhi di vetro, ma sono i particolari che catturano l’attenzione del visitatore come i vanghini, le bisacce e gli abiti tipici dei "cavatori". E proprio uno di quei cani con gli occhi di vetro è Leo con la sua storia carica di affetto e di amore che ha fatto commuovere tante persone. "Essere qui oggi davanti a questa opera unica nel suo genere che raffigura anche la storia di Leo e del rapporto con me e la mia famiglia mi ha fatto commuovere", rscconta emozionato Lorenzo Tanzi, 70 anni, proprietario del cane, da sempre esperto e storico divulgatore del mondo dei tartufi.