STEFANO CINAGLIA
Cronaca

Il caso Ast nel sit-in di Bruxelles: "Esempio di deindustrializzazione"

Il sindacato europeo denuncia l’assenza di politiche Ue. Delegazione Fiom: "Arvedi ha ridotto gli investimenti"

Alla manifestazione di Bruxelles delegazioni di Fiom e Fim

Alla manifestazione di Bruxelles delegazioni di Fiom e Fim

Una delegazione della Fiom-Cgil di Terni e un’altra della Fim Cisl dell’Umbria hanno partecipato alla manifestazione di Bruxelles, sotto gli uffici della Commissione europea, promossa da Industriall, la federazione europea dei sindacati dell’industria. Obiettivo: denunciare l’assenza di politiche industriali efficaci nel governo attuale dell’Unione europea. "Terni e la sua deindustrializzazione - così la delegazione Fiom guidata dal segretario Alessandro Rampiconi - rappresentano un esempio significativo delle rivendicazioni del sindacato europeo. Ast ha già ridimensionato gli investimenti annunciati e ad oggi, nonostante i proclami del Governo, non ci sono soluzioni per i maggiori costi dell’energia. Questa situazione tra l’altro sta indebolendo l’area a caldo, cosa che denunciando ormai da tre anni in perfetta solitudine. L’importazione delle bramme dall’Indonesia sono è la prova della concorrenza sleale e degli accordi commerciali iniqui". La Fiom spera "che termini finalmente una fase di stallo snervante e che si metta a terra quello che resta del piano industriale per rilanciare comunque Acciai speciali Terni". "Senza investimenti e senza la garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali - aggiunge - sarà inevitabile la mobilitazione. Vogliamo conoscere il contenuto dell’accordo di programma con o senza firme per capire di chi sono le maggiori responsabilità in un caso o nell’altro". I rappresentanti della Fiom non escludono di coinvolgere i parlamentari umbri e quelli europei eletti nel centro Italia. L’europarlamentare Camilla Laureti (Pd):"L’industria europea ha bisogno di investimenti comuni per vincere la sfida della conversione ecologica. Lavoratori e rappresentanti sindacali umbri, presenti al presidio, hanno manifestato grande preoccupazione per il ridimensionamento degli investimenti annunciato da Acciai speciali Terni e per la mancata risposta da parte del Governo all’emergenza, per esempio, dei costi dell’energia. A queste preoccupazioni va data risposta. Subito". Per il segretario Fim Cisl dell’Umbria, Simone Liti, anch’egli a Bruxelles, "i temi di oggi sono quelli del nostro settore manifatturiero umbro, sofferenze che i lavoratori ci rappresentano tutti i giorni" e che arrivano dalle aziende il cui "core business è la componentistica auto" e da quelle che soffrono il tema dell’energia, "da Arvedi-Ast alle ex Fonderie Tacconi e altre".