
Problemi nel centro storico, ma l'assessore smentisce
Perugia, 31 ottobre 2023 – Illegalità, prepotenza che sconfina in episodi di microcrimine, mala movida. Ed ancora, caos fino a tarda notte, sporcizia, imbrattamenti, schiamazzi, vendita abusiva di alcolici, spesso anche ai minori: è questo il clima che ormai da diverso tempo si respira nei centri storici del Belpaese durante il fine settimana. Perugia non fa eccezione e l’ultimo episodio di venerdì scorso avvenuto nell’acropoli tra ubriacature, pugni e calci dimostra che la situazione sta davvero degenerando.
Ma quali sono le cause del fenomeno? Perché i centri storici, una volta considerati la parte nobile e attrattiva della città, si sono imbarbariti a questo punto? Spopolamento, calo demografico delle attività commerciali e svuotamento delle funzioni direzionali sono secondo Confcommercio le cause da indagare.
"I dati dell’Osservatorio sulla demografia d’impresa nelle città italiane e nei centri storici, con un focus su Perugia e Terni, fotografano un fenomeno che non può non destare preoccupazione - sottolinea il presidente di Confcommercio Umbria Giorgio Mencaroni, ricordando i numeri raccontati di recente dallo studio -. La doppia crisi pandemica ed energetica sembra avere enfatizzato i trend di riduzione della densità commerciale, già presenti prima di queste emergenze, che è passata da 9 a 7,3 negozi per mille abitanti, con un crollo di quasi il 20%. A Perugia, per esempio, il calo delle attività commerciali negli ultimi dieci anni è molto più consistente nel centro storico (-26,9%) che nel resto del Comune (-11,5%). Questo tema - conclude Mencaroni - chiama in causa tutti: le associazioni d’impresa, i decisori pubblici e i cittadini. La desertificazione commerciale non riguarda infatti solo le imprese, ma la società nel suo complesso perché significa meno servizi, vivibilità e sicurezza".
Smorza i toni, l’assessore alla sicurezza Luca Merli. "Se lo spunto di questo allarme sono i fatti successi nel fine settimana è evidente che preoccupano. Ma non è il caso di alzare troppo i toni: dal periodo post covid, infatti, la prefettura ha istituito un servizio dedicato nel fine settimana appositamente al centro storico per contrastare i fenomeni legati alla mala movida. Gli episodi a cui abbiamo assistito nei primi periodi post covid - osserva Merli - sono sia numericamente che di entità diversi da quelli degli ultimi tempi. E’ vero, esiste un abuso di alcol, ma il caso dell’altra notte, per il quale c’è un’indagine in corso dei Carabinieri, è rimasto isolato. Non voglio dire che Perugia è una città super tranquilla, ma il fenomeno è molto meno preoccupante che altrove. Nel centro storico esistono controlli da parte delle forze dell’ordine con servizi appiedati di polizia locale e questura, talvolta coadiuvati anche dai Carabinieri".
"Capitolo desertificazione? Non sono d’accordo. Un numero per tutti: ultimamente ai residenti sono stati rilasciati 300 permessi in più rispetto al 2018. Questo significa che il centro sta tornando ad essere attrattivo dal punto di vista residenziale. Sul fronte delle somministrazioni arriva la svolta con l’ emanazione della legge regionale a modifica del regolamento del commercio. Modifiche che recepiscono alcuni indirizzi ministeriali ma, soprattutto, le richieste avanzate dall’amministrazione. Sarà possibile difendere il decoro nelle aree storiche della città e in periferia e dare un contributo in termini di maggiore sicurezza in relazione alla vendita di alcolici e di bevande in contenitori di vetro o lattine".