Il debutto di Proietti: "Ho faticato a decidere. Ma ora tutti insieme per un’Umbria nuova"

Si presenta la candidata del centrosinistra alle elezioni regionali "Difficile lasciare Assisi, ci aspetta un grande percorso e non sono sola. Mi ispiro al Cantico delle Creature, nessuno deve restare indietro".

Il debutto di Proietti: "Ho faticato a decidere. Ma ora tutti insieme per un’Umbria nuova"

Stefania Proietti in corso Vannucci prima di entrare alla Sala della Vaccara

di Roberto Borgioni

PERUGIA

"Hanno avuto la pazienza di aspettarmi un mese...". Sorride, Stefania Proietti davanti alla platea della Sala della Vaccara. Nel cuore di Perugia, la sindaca di Assisi fa il debutto ufficiale da candidata del Campo larghissimo del centrosinistra alla guida della Regione. Incarico accettato dopo settimane di slanci, dubbi, entusiasmi e tentazioni di fare dietrofront. "Sì, è stata una scelta tortuosa, difficile. Per me Assisi è come un figlio, avrei voluto incontrare uno a uno i cittadini prima di lasciarli. Prometto loro che farò il mio dovere fino all’ultimo giorno. Ora sono qui, pronta ad affrontare un percorso complesso. Ma non ci arrivo da sola. Chi ha lavorato insieme a me in questi anni mi ha dato forza, mi ha detto: qualunque scelta farai, saremo con te".

E Stefania Proietti la scelta l’ha fatta: sarà lei a sfidare Donatella Tesei per cercare di riportare il centrosinistra alla guida di Palazzo Donini. Con il sostegno di quel Campo larghissimo che ha già provocato il ribaltone a Palazzo dei Priori attraverso il trionfo di Vittoria Ferdinandi. Proietti ribadisce: "Non sono iscritta a nessun partito, sono cattolica, ad Assisi otto anni fa mi sono candidata con una lista civica e civica sono rimasta". Si ispira al Cantico delle Creature: "Lì ci sono l’accoglienza, la dedizione al servizio degli altri, l’attenzione ai più fragili, la cura del Creato". Spiega: "É questa l’Umbria che vogliamo: una terra dove nessuno resta indietro. Su questo mi sono trovata intorno tante persone, forze politiche, forze civiche, persone comuni che mi hanno detto: dateci questa speranza per l’Umbria, fateci vedere un’Umbria che fa attenzione prima di tutto ai fragili, che non vede periferie, che non fa serie A e serie B dei territori".

Cita San Benedetto e Aldo Capitini, ripensa alla sua Assisi: "Abbiamo portato la città a essere un modello, ma Giubileo e celebrazioni francescane sono eventi umbri, nazionali e internazionali, non solo di Assisi". Si fida totalmente della variegata alleanza del Campo larghissimo: "Perché è fondata sulle idee, sui programmi, sulla partecipazione. Quello che si è fatto alle comunali di Perugia va replicato a livello regionale, andando a incontrare le persone dal capoluogo al più piccolo borgo. Il Patto Avanti è aperto a tutti, in campagna elettorale costruiremo un edificio mattone per mattone in ogni territorio, parlando anche alle persone che non sono andate più a votare".

È la parola "speranza" quella che risuona più spesso nel quarto d’ora di discorso a braccio che Stefania Proietti pronuncia davanti alla platea. "La speranza di un’Umbria nuova, più giusta e più aperta". Anche per i giovani: "I nostri ragazzi non trovano in Umbria il loro futuro, con noi lo portanno costruire perché lavoreremo per una regione diversa da quella che è ora".

Già, la Regione. Di fatto, ieri è partita la campagna elettorale di Stefania Proietti e della sua variegata squadra alla conquista di Palazzo Donini. Ma la sindaca di Assisi stampa il suo largo sorriso e schiva la polemica: "Noi non andiamo contro qualcuno o qualcosa. Noi portiamo le nostre idee, la nostra responsabilità verso la comunità. Con gli avversari ci aspettiamo ovviamente dialettica e confronto, però vogliamo un’Umbria nuova senza guardare al passato. Loro, piuttosto, si occupino delle scadenze che hanno".