
Il declino demografico Siamo rimasti in 854mila Crescono solo gli over 65
L’ultimo dato, quello più aggiornato, racconta che la popolazione residente in Umbria al 31 dicembre 2022 è scesa a quota 854.137: in dieci anni si sono perse 29mila persone (eravamo 883mila nel 2012), la metà delle quali tra 0 e 14 anni. L’unica nota positiva è che la riduzione della popolazione nel 2022 è stata inferiore rispetto al 2021. Il quadro lo fornisce Giuseppe Coco, di Agenzia Umbria Ricerche, che ha elaborato gli ultimi dati Istat sulla demografia umbra che confermano il calo delle nascite e la crescita degli over 65.
In Umbria, tra il 2012 e il 1° gennaio 2022, nella fascia di età 0-14 anni si sono perse circa 13 mila persone, che in termini percentuali ha significato un decremento del 1,1%. Nella fascia 15-64 (popolazione attiva) si registrano -31 mila persone, che in valori relativi significa -2,5%.
La fascia degli over 65, come era facile prevedere, è cresciuta notevolmente: +20 mila persone in termini assoluti, che in termini relativi equivale a +3,5%. In pratica, è come se fosse “nata” una città di over 65 più grande di Orvieto (che ha 19mila abitanti). L’età media si è alzata di 2,8 anni. L’indice di vecchiaia fa registrare un +41,8%.
I nati nel 2022 rispetto al 2008 presentano un delta negativo pari a -3.351. Il numero di figli per donna continua a diminuire: nel 2008 il totale era pari a 1.44, nel 2021 è sceso a 1.18. Le donne umbre sono passate dall’avere 1.29 figli nel 2008 all’1.09 del 2021. Abbastanza in linea con le tendenze nazionali, anche a queste latitudini Umbria è venuto meno l’effetto compensativo delle nascite di cui si erano "fatte carico" le donne straniere: nel 2008 contribuivano alla natalità umbra mediamente con 2.37 figli a testa, nel 2021 il dato è pari a 1.72.
Dall’Umbria però come acennatto arrivano anche segnali positivi. In particolare, dai dati provvisori del bilancio demografico del 2022 della Regione Umbria, emerge una riduzione della popolazione, rispetto all’anno precedente, inferiore a quello che ci si poteva aspettare: passa da 858.812 unità (1° gennaio 2022) a 854.137 (31 dicembre 2022), che in termini relativi significa un decremento solo del -0,5%. Nella sostanza i saldi migratori – quello interno (+353 unità) e quello con l’estero (+3.743) – hanno compensato in modo abbastanza significativo il saldo naturale pari a -6.686 unità.