LUCA FIORUCCI
Cronaca

Il dolore di Anna: "È un vuoto incolmabile"

Gli avvocati: "La storia di Andrea sia di aiuto ad altri ragazzi che nel web trovano l’abisso".

"Un vuoto incolmabile" la morte di Andrea, dice la sorella Anna quando si conclude la conferenza stampa con la quale la Procura rende noto i risultati dell’indagine. Una morte, quella dello studente 19enne di Lanciano che per il padre Michele "non è un suicidio, non è un’istigazione, ma è un omicidio". Una convinzione che il genitore torna a ribadire anche alla luce di questi sviluppi. "Nella Procura e negli investigatori abbiamo piena fiducia, l’abbiamo sempre avuta e continueremo ad averla. Le indagini non sono finite, sono sicuro che presto ci saranno altre novità". Altre sorprese per così dire? "Ho avuto due figli di nome Andrea, uno che conoscevo e uno che ho iniziato a scoprire adesso, Sono, e siamo pronti a conoscere questo Andrea, a scoprire tutta la verità anche se questa possa essere brutta. L’unica cosa che ci interessa è sapere quello che è successo davvero, anche perché vorremmo che la morte di Andrea possa essere di aiuto per altri giovani e altri genitori". Per il padre, insomma, "non c’erano ragioni per togliersi la vita. Secondo me in quella camera, in via del Prospetto, c’era qualcun altro. Andrea non avrebbe avuto il coraggio di ingerire tutte quelle pasticche che lo hanno ucciso, non prendeva neanche la Tachipirina quando aveva la febbre". Andrea, è stato ricostruito dalle indagine, si sarebbe potuto salvare. Il 18enne, Emiliano Volpe, ai domiciliari per istigazione o aiuto al suicido, in chat con lui fino all’ultimo momento, avrebbe potuto farlo desistere al tentennamento, avrebbe potuto chiamare i soccorsi, appurato che i farmaci li aveva assunti. Invece, si sarebbe preoccupato del fatto che gli investigatori sarebbero potuti risalire a lui.

"È un dolore indicibile e inenarrabile quello dei familiari che in questo momento viene rinverdito e il pensiero è rivolto verso altri lidi. Ringraziamo gli inquirenti per l’attività svolta". Così l’avvocato Carlo Pacelli, che assiste con il collega Francesco Mangano, la famiglia Prospero, ha commentato la svolta nelle indagini. Indagini che vanno avanti perché, sottolinea l’avvocato Mangano, "ci sono circostanze da chiarire, come per esempio i celluri e le sim rinvenuti o le ragioni che avrebbero mosso il presunto istigatore, a fronte di risposte che la Procura ha iniziato a dare alla famiglia. "Nel tempo necessario anche le altre circostanze oscure verranno svelate – ha aggiunto ancora il legale –. Anche per far sì che la triste sorte di Andrea, magrissima consolazione, possa essere di monito per tanti altri ragazzi che in rete non trovano l’oceano dove navigare ma piuttosto un abisso profondo ed estremamente pericoloso".

Luca Fiorucci