REDAZIONE UMBRIA

Il finanziere ’sindaco’ delle Fonderie Tacconi

Indagine sulla corruzione: il terzo militare, indagato per frode alla guardia di finanza, compare nell’azienda presieduta da Alvano Bacchi

E’ il terzo finanziere indagato (in pensione) per frode alla Finanza. Il militare che in occasione della prima verifica fiscale alla 3M di Alvano Bacchi mise in contatto l’imprenditore con il collega Savino Strippoli durante una cena. Una sorta – sostiene la procura – di ’passaggio di consegne’. Tanto che Strippoli – ha dichiarato lo stesso Bacchi – venne pagato con una mazzetta da 5mila euro per alleggerire le contestazioni. Già nel 2018. Adesso emerge che il militare in congedo è stato inserito nella compagine societaria delle Fonderie Tacconi in concordato preventivo, di cui proprio Bacchi è il presidente del Consiglio di amministrazione, con il ruolo di sindaco del Collegio sindacale, nominato lo stesso identico giorno di Bacchi presidente. Ovvero il 24 maggio 2019. Due mesi prima che il tribunale di Perugia omologasse la proposta di concordato per cercare di mettere in salvo l’industria metallurgica che produce componenti fondamentali per le grandi catene automobilistiche. Un ruolo – alla luce di quanto emerso grazie all’indagine della Guardia di finanza, coordinata dalla procura di Perugia – quantomeno anomalo.

E’ stato Bacchi – difeso dagli avvocati Ilario Taddei e Francesco Pugliese – nel suo interrogatorio-confessione davanti al gip, a parlare del ruolo di mediatore del finanziere.

"Emblematiche - scrive il procuratore aggiunto Giuseppe Petrazzini nella sua memoria al tribunale del Riesame che aveva concesso a Strippoli (difeso dall’avvocato Vincenzo Maccarone) gli arresti domiciliari – le stesse modalità con cui il Bacchi fece la conoscenza del finanziere, e cioè a mezzo del finanziere pensionato (omissis), altro indagato nella vicenda, ad una cena e la conseguente attività di verifica successiva presso la società 3 M di Bacchi lasciando intendere tutto ciò ad una sorta di scambio di consegne tra i due militari". Dato avvalorato per la procura "dalla circostanza della verifica del 2018 (quando cioè il Bacchi ha spontaneamente ammesso di aver corrisposto l’importo di 5mila euro a Strippoli, questi, venuto a conoscenza che l’imprenditore aveva comunicato (al finanziere in pensione, ndr) la circostanza che a compiere la verifica era proprio il collega di questi precedentemente conosciuto a una cena, lo rimproverò bonariamente di non essersi rivolto direttamente a lui, ammonendolo successivamente di non parlare (al finanziere pensionato) della somma consegnatagli".

Indagini sono tuttora in corso sulla partecipazione occulta alla società di Strippoli, del collega in pensione e di un altro socio, come emerge dalle intercettazioni tra novembre e dicembre 2019. In particolare, è scritto nell’ordinanza, sarebbero emersi contatti anomali fra Strippoli (il finanziere in pensione) e un altro uomo che "sembravano avere ad oggetto la corresponsione di somme di denaro a cadenza mensile". Nell’auto di Strippoli, era stata captata una conversazione con il socio. Quest’ultimo diceva di dover ancora 6mila euro a tale (omissis) "e che tale impegno economico in qualche modo avrebbe potuto condizionare l’entità degli importi da corrispondere mensilmente a Strippoli. "Fin quando dò sti 6mila euro a omissis io al mese, avrei pensato così, riesco a fare in questo modo: 1000 a te tutti i mesi... e 500 a (omissis)".

Erika Pontini

e Valentina Scarponi