Raddoppiare il numero delle colonnine per la ricarica delle auto elettriche e risolvere cosi un problema con cui devono fare i conti tanti residenti, costretti a spostarsi ad Allerona o a Porano per ricaricare la propria vettura. E’ il progetto avanzato dalla lista Proposta Civica e sostenuto da tutti i gruppi di opposizione. Sono anni che a Orvieto si parla del problema delle colonnine di ricarica per le auto elettriche. Questo perché il territorio è fortemente carente di un’adeguata struttura di ricarica pubblica, con notevoli disagi sia per residenti che per i turisti. Proposta Civica ha presentato una mozione che impegni l’amministrazione ad un vero piano d’azione per almeno raddoppiare il numero di colonnine, utilizzare le tecnologie più recenti ed inserire tutto ciò nel nuovo piano dei parcheggi su cui la Giunta sta lavorando. Inoltre, si chiede di provvedere alla riparazione dell’infrastruttura esistente finché non verrà sostituita da nuove colonnine. "Se l’Italia si muove, se la tecnologia accelera, Orvieto è ferma e fortemente indietro nello sviluppo dell’infrastruttura-dice Roberta Palazzetti-; a Orvieto abbiamo solo cinque colonnine di ricarica: ne dovremmo avere 19 per essere allineati alla media nazionale. Delle cinque presenti, quattro colonnine sono slow, cioè le più lente, che richiedono cinque-sei ore per ricaricare l’auto. Inoltre, da molto tempo, solo tre delle cinque colonnine sono funzionanti e tutte posizionate fuori dal tessuto cittadino.Nel nostro comune la mobilità elettrica è pertanto fortemente discriminata e lasciata fruibile solo ai possessori di box privati. Attrezzare il proprio box auto con prese di ricarica non è però possibile per tutti e comunque limita l’uso di tali veicoli ad un raggio d’azione di circa 100-200 chilometri dalla propria abitazione. La mancanza dell’infrastruttura di ricarica non danneggia solo i possessori di auto elettriche, ma anche i concessionari di auto e gli operatori turistici". Difficilmente chi vuole comprare un’auto elettrica ne comprerà una dove sa già che sarà difficile ricaricarla, nonostante sconti e incentivi; altrettanto difficilmente un turista che ha un’auto elettrica andrà ad Orvieto se corre il rischio di rimanere a piedi. "Questi numeri rendono Orvieto la pecora nera della Tuscia per la mobilità elettrica: Viterbo e provincia sono infatti tra le migliori in Italia come infrastruttura di ricarica", dice ancora Palazzetti. Cla.Lat.
CronacaIl flop delle colonnine di ricarica: "Serve ripararle e raddoppiarle"