REDAZIONE UMBRIA

Il ’furbetto dell’ambulanza’. Faceva il pieno alla sua auto con le schede dell’Asl

Castiglione del Lago, denunciato autista di mezzi di soccorso in servizio all’ospedale. Segnalazione partita da un collega che ha fatto scattare i controlli.

Il ’furbetto dell’ambulanza’. Faceva il pieno alla sua auto con le schede dell’Asl

Il "furbetto" dell’ambulanza faceva il pieno alla propria auto approfittando delle schede carburante del mezzo di soccorso. E’ la storia di presunto peculato che i militari della stazione carabinieri di Castiglione del Lago, hanno posto all’attenzione della Procura di Perugia dopo una serie di accertamenti scaturiti dalla querela sporta da una responsabile dell’Usl Umbria 1. La vicenda ha portato alla denuncia di un 41enne dipendente della medesima Usl con incarico di "autista di ambulanze" ritenuto responsabile di aver rubato denaro pubblico a proprio beneficio e illecitamente. Dunque la denuncia da parte del collega sarebbe partita a seguito dei controlli sulle schede del carburante perché evidentemente qualcosa "non tornava" a chi aveva il compito di controllare quei costi e da qui l’obbligo di rilevare le irregolarità e fare presente il sospetto alle forze dell’ordine.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri l’uomo – in due diverse circostanze, nei mesi di settembre e ottobre – avrebbe utilizzato due distinte "tessere carburante" destinate al rifornimento dei mezzi di emergenza dell’Ospedale di Castiglione del Lago per rifornire la propria autovettura privata presso un distributore della zona. Nei due episodi l’uomo avrebbe utilizzato indebitamente le tessere per farsi "il pieno" (80 euro circa la prima volta, 90 euro circa la seconda), così come riscontrato per mezzo dei filmati di videosorveglianza della pompa di benzina di volta in volta utilizzata per l’approvvigionamento del carburante. I militari, infatti, mediante la localizzazione del sito esatto in cui erano state utilizzate le "tessere carburante", le quali sono dotate di un codice identificativo univoco, e la successiva estrapolazione delle immagini delle telecamere a circuito chiuso avrebbero individuato e successivamente identificato l’uomo di origini toscane, che è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Perugia poiché ritenuto presunto responsabile del reato di "peculato". Poco meno di duecento euro sarebbe dunque l’ammontare della somma distratta dalle casse pubbliche ma ciò toglie poco alla gravità del reato di cui dovrà rispondere l’uomo che presto avrà anche l’occasione di fornire la sua versione dei fatti e spiegare come sono andate le cose.