REDAZIONE UMBRIA

"Il lockdown? Un lusso negato ai più poveri"

Così scriveva dal Perù il vescovo Ivo Baldi, morto di Covid: ieri in Duomo la commemorazione

"Il lockdown è un lusso che i poveri non possono permettersi: noi siamo semplicemente nelle mani di Dio più che dei vaccini, questi arriveranno qui chissà quando. Avremo il solo vantaggio che la maggior parte del mondo ha già fatto da cavia. In questo momento stanno aumentando i morti.

Nonostante ciò fra poco inizierò lo stesso i miei viaggi e le visite sapendo che prima o poi andando in giro… Ad aiutarci è l’umana superficialità con la quale diciamo: ‘andrà tutto bene’": così scriveva il vescovo monsignor Ivo Baldi, dal Perù il 12 marzo scorso in piena pandemia. Sono passati tre mesi da quella lettera e monsignor Baldi non c’è più, è morto venerdì pomeriggio 11 giugno a seguito delle gravi complicanze che il Covid gli aveva procurato. La testimonianza di carità che giunge dall’altra parte del mondo, in Sudamerica dove il vescovo originario di Città di Castello ha vissuto più di 40 anni, rivive in queste lettere che lo stesso Baldi scriveva al vescovo monsignor Domenico Cancian. Ieri in Duomo si è svolta la commemorazione che ha riunito tutti i vescovi dell’Umbria e monsignor Cancian, ha letto alcuni bellissimi passaggi di quelle lettere a testimonianza della fede e dei sentimenti di carità vissuti da don Baldi sempre al fianco degli ultimi, in mezzo alle montagne del Perù.

A presiedere la commemorazione il cardinal Gualtiero Bassetti, presidente Cei: "Apprendiamo dalle stesse parole nelle lettere del vescovo Baldi quale fosse il suo atteggiamento davanti al pericolo del virus che causava così tanti morti. Pur consapevole dei rischi che le visite pastorali comportavano, continuò nella piena coscienza di ciò che questo pastore si sentiva chiamato a fare, anche a rischio della vita".

Il cardinale ha ricordato "don Ivo quando decise di lasciare la sua patria per una terra di missione: stava compiendo con coraggio un atto di fede, abbandonando le sicurezze che trovava in questa Chiesa per affrontare l’ignoto. Possiamo immaginarci i sentimenti di questo giovane missionario, le gioie, ma anche le fatiche, le prove, i momenti di scoraggiamento".

"Da sindaco, esterno in questo caso il sentimento comune della collettività, nel ricordare oltre al sacerdote, poi vescovo ed esponente di primo piano del mondo delle missioni, dell’associazione Mato Grosso, anche la persona di straordinaria umanità e sensibilità verso gli altri _ ha detto Luciano Bacchetta – Noi abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo anche nelle rare occasioni, qui dove tornava appena possibile per stare vicino alla famiglia, alla diocesi alla comunità locale. Il sorriso di Don Ivo, la sua opera, la gentilezza e bontà verso tutti saranno per sempre il ricordo e l’esempio che dovrà guidarci ogni giorno in ogni ambito della nostra vita". A chiusura della commemorazione ancora le parole del cardinal Bassetti rivolte al cielo: "Ora attiraci dietro di te con il profumo forte del tuo esempio, perché la Chiesa di Huari, che piange la tua dipartita, si senta sostenuta e rafforzata dalle nostre preghiere".

Cristina Crisci