MICHELE NUCCI
Cronaca

Il "Mal d’aria" di Legambiente. Sullo smog Terni batte Perugia

I due capoluoghi dovranno ridurre le emissioni di pm10, pena sanzioni della Ue

I due capoluoghi dovranno ridurre le emissioni di pm10, pena sanzioni della Ue

I due capoluoghi dovranno ridurre le emissioni di pm10, pena sanzioni della Ue

Legambiente conferma che Terni è tra le città più inquinate d’Italia, mentre Perugia è quasi nella norma dei limiti stabiliti dalla Ue a partire dal 2030. Ieri l’associazione ambientalista ha pubblicato l’ultimo report intitolato ’Mal’aria’ in cui sono stati analizzati nei capoluoghi di provincia i dati relativi alle polveri sottili (Pm10) e al biossido di azoto (No2). Nel 2024, 25 città, su 98 di cui si disponeva del dato, hanno superato i limiti di legge per il Pm10 (35 giorni all’anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo). In cima alla classifica troviamo Frosinone con 70 giorni oltre i limiti consentiti, seguita da Milano (con 68. La centralina di Terni (Le Grazie) ha registrato 39 superamenti, mentre a Perugia il dato peggiore è stato quello di Fontivegge con 15 superamenti (in aumento comunque rispetto al 2023). A preoccupare è però il valore medio delle polveri sottili registrate nella Conca, che è stato pari a 27,7 microgrammi a metro cubo (19esima città peggiore in Italia), rispetto ai 21 microgrammi del capoluogo regionale. Questo significa comunque che Terni dovrà ridurre del 28% le emissioni di pm10 entro 5 anni, mentre Perugia dovrà diminuirle del 3 per cento. Lo scenario, infatti, cambierà con l’entrata in vigore della nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria, a partire dal 1° gennaio 2030 e le città a non superare la soglia di 20 microgrammi.