
Una morte con tante ombre, un suicidio che aveva dato origine a dubbi enormi e convinto pochissimo oltre ad aver alimentato complottismi di vario genere. Il caso è quello di Luis Miguel Chiasso, carabiniere trentenne originario di Monte Rubiaglio, trovato in fine di vita nella caserma romana Salvo D’Acquisto dopo essere stato raggiunto al petto da un colpo di pistola nel novembre del 2014.
Poco prima di morire, sul suo profilo Facebook, il giovane aveva aveva scritto questo post: "Lavoro per i servizi segreti italiani e internazionali. Mi resta poco da vivere, so già che stanno arrivando per chiudere la mia bocca per sempre". L’episodio venne archiviato come suicidio, dopo una serie di approfondite indagini. Ora la vicenda è stata ricostruita nel libro "Servizi segreti e colpi di Stato", dello storico e ricercatore di origine ternana Sandro Bassetti.
L’autore ripercorre alcuni particolari che sembrano contraddire la teoria del suicidio ed avvalorare, invece, quella dell’omicidio. La pistola di ordinanza da cui era partito il colpo si trovava, tra le altre cose, nella mano sinistra del giovane carabiniere il quale non era però né mancino, nè ambidestro.
Bassetti non ha la chiave per risolvere il mistero, ma traccia un quadro completo dell’evento da cui emergono nuovi elementi che rendono ancora più flebile la pista del suicidio a cui, peraltro, non avevano mai creduto parenti a amici del carabiniere trentenne. Chiasso aveva scritto anche di essere lui Adam Kadmon, il personaggio dall’identità segreta che era apparso nella trasmissione di Italia 1 "Mistero", dedicata a temi esoterici e alle teorie del complotto.
Dopo la morte di Chiasso,l’ufficio stampa di Adam Kadmon aveva smentito qualsiasi legame fra il personaggio perotagonista del programma di Italia 1 e il ragazzo così come era smentita la sua appartenenza ai servizi segreti. Il mistero è però ancora fitto e il libro di Bassetti apre un nuovo scenario.
Cla.Lat.