
Il museo delle ’Grandi macchine’. Così Pietrafitta ritrova il suo passato
Lo spostamento delle grandi macchine di escavazione, con cui veniva estratta la lignite da Pietrafitta, fa parte di un mega progetto per la riqualificazione della Valnestore. Il programma tv "Origini" andato in onda domenica su Rai 2 e che sarà possibile rivedere anche sabato 17 febbraio su Rai 1, alle 11:25 in replica, ha destato grande curiosità nella popolazione. Perché i mastodontici mezzi operativi erano fermi da oltre 25 anni e, nell’ambito del progetto di riqualificazione dell’area mineraria promosso da Enel in collaborazione con i Comuni di Piegaro e di Panicale, sono stati movimentati con un’operazione spettacolare in una nuova e definitiva posizione, che costituirà un museo di archeologia industriale a cielo aperto e che diverrà fruibile per la popolazione ed i turisti. Le telecamere della Rai hanno potuto riprendere proprio i momenti in cui le macchine sono tornate a muovere i cingoli, a cui il dipendente Enel Antonio Moretti, responsabile delle attività operative del riassetto minerario, ha dato voce con un’appassionata e professionale narrazione. Il progetto di riqualificazione dell’area mineraria di Pietrafitta vede Enel investire 10 milioni di euro.
I lavori, che sono in corso, interessano una porzione di territorio pari a circa 41 ettari – di cui i 35 ettari nell’area ex Valnestore Sviluppo e 6 Riccioni – e restituiranno alle comunità una valle nel segno della sostenibilità che va ad aggiungersi all’esistente lago di Pietrafitta e al Museo Paleontologico "Luigi Boldrini", recentemente riaperto con la gestione della Direzione regionale musei dell’Umbria,. "Esprimiamo grande soddisfazione nel vedere che i lavori procedono e che finalmente si traguarda un obiettivo strategico – ha osservato il sindaco di Piegaro Roberto Ferricelli –. La sfida adesso è mettere in campo un sistema di valorizzazione e promozione efficace".