Inizia la legislatura e subito arriva una grana per la Giunta regionale, quella dell’agrovoltaico. Si tratta di un sistema con pannelli fotovoltaici che sono montati ad un’altezza da terra sufficiente per consentire pratiche di coltivazione convenzionali sul terreno sottostante. Ma l’Umbria ha vincoli strettissimi, decisi proprio dal precedente Esecutivo. E allora che arriva il primo no su un terreno di 30 ettari e il neo assessore all’agricoltura, Thomas De Luca è costretto a precisare quale potrebbe essere la linea politica. "È fondamentale sottolineare che la Regione Umbria riconosce la transizione ecologica come obiettivo prioritario e improcrastinabile – afferma – , e che siamo fortemente favorevoli alla realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Tuttavia la transizione ecologica deve essere governata come qualsiasi altro fenomeno".
"Oggi ci troviamo con l’assenza pressoché totale di strumenti non solo nella mancata definizione delle aree idonee ma anche di quelle non idonee. Questo crea un contesto sfavorevole anche a chi vuole investire in Umbria. La giunta e gli uffici tecnici – aggiunge – continueranno a lavorare per promuovere uno sviluppo sostenibile, in cui la transizione energetica sia compatibile con la tutela del patrimonio naturale e culturale dell’Umbria. Lo faremo – conclude De Luca – a partire dalla definizione delle aree idonee e dal riavvio del percorso per l’approvazione del piano paesaggistico regionale".
Nello specifico la Commissione tecnica regionale per le valutazioni ambientali (Ctr-Va) della Regione, ha respinto la richiesta per "incompatibilità ambientale e paesaggistica" e ha espresso parere non favorevole alla realizzazione di un impianto agrivoltaico di 27,06 megawatt a Bevagna. La Ctr-Va ha evidenziato inoltre la mancanza "di dettagli sul progetto di connessione alla rete elettrica e l’impatto dovuto sui beni e valori paesaggistici e ambientali. Un parere – fa sapere la Regione – che si basa su un’analisi approfondita delle caratteristiche ambientali e storico-culturali dell’area, giudicata di elevato valore. Questa decisione, presa in data 8 gennaio 2025, è stata ponderata attentamente dopo l’analisi approfondita della documentazione presentata e delle caratteristiche del territorio interessato".