REDAZIONE UMBRIA

Il Perugia Calcio vince contro l’Inps. Accolto (in parte) il ricorso del Grifo. Risparmiato oltre un milione di euro

L’avvocato Giuseppe Caforio: "La sentenza rappresenta un precedente significativo per lo sport professionistico" . Nel mirino indennità di trasferta, inquadramento previdenziale delle figure teniche e rimborsi spese . .

L’avvocato Giuseppe Caforio: "La sentenza rappresenta un precedente significativo per lo sport professionistico" . Nel mirino indennità di trasferta, inquadramento previdenziale delle figure teniche e rimborsi spese . .

L’avvocato Giuseppe Caforio: "La sentenza rappresenta un precedente significativo per lo sport professionistico" . Nel mirino indennità di trasferta, inquadramento previdenziale delle figure teniche e rimborsi spese . .

Il giudice Giampaolo Crivelli "dichiara inefficace l’avviso di addebito" dell’Inps e il Perugia Calcio “risparmia“ oltre un milione di euro. Il Tribunale del lavoro di Perugia ha, infatti, ritenuto "infondate le pretese contributive" dell’Istituto nazionale di previdenza accogliendo il ricorso della società biancorossa, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Caforio. In particolare l’Inps chiedeva alla società contribubuzioni considerate "omesse" fra l’ottobre 2016 e il febbraio 2022 "in relazione alle indennità di trasferta e rimborsi chilometrici corrisposti a sportivi professionisti". L’Istituto aveva inviato al Perugia calcio gli atti di accertamento e di recupero. Provvedimenti contro i quali la società, al tempo del ricorso guidata da Massimiliano Santopadre, aveva deciso di opporsi tramite l’avvocato Caforio. La controversia verteva su tre principali questioni: l’esclusione dall’imponibile contributivo delle indennità di trasferta e dei rimborsi chilometrici corrisposti a calciatori e allenatori; l’inquadramento previdenziale di alcune figure tecniche (allenatori di base, preparatori atletici, fisioterapisti e massaggiatori); il mancato versamento del contributo aggiuntivo dello 0,20% al Fondo di Garanzia Tfr per direttori sportivi e preparatori atletici. Con la sentenza, il giudice del lavoro ha parzialmente accolto le ragioni del Grifo, rigettando gran parte delle pretese contributive avanzate dall’Inps, ma confermando alcuni addebiti specifici. Il Tribunale ha dichiarato inefficace l’avviso di addebito Inps nella parte relativa alle indennità di trasferta e ai rimborsi chilometrici, nonché per gli allenatori di base e i preparatori atletici, ritenuti iscritti al Fondo Sportivi Professionisti. Il giudice ha confermato gli addebiti per fisioterapisti, massaggiatori e per il mancato versamento del contributo aggiuntivo al Fondo di Garanzia Tfr. L’Inps è stato condannato a pagare il 90% delle spese processuali (pari a 15mila rueto), mentre il restante 10% è stato posto a carico della società. "La decisione del Tribunale di Perugia rappresenta un precedente significativo per il mondo dello sport professionistico, in quanto – sottolinea l’avvocato Caforio – rafforza il principio che le indennità di trasferta, se documentate, non sono automaticamente soggette a contribuzione piena. Chiarisce i criteri per l’inquadramento previdenziale delle figure tecniche nelle società sportive e ribadisce l’importanza della documentazione per giustificare i rimborsi spese. La sentenza – conclude il legale che ha assistito il Perugia Calcio – potrebbe influenzare future controversie tra società sportive e enti previdenziali, soprattutto in un settore, come quello calcistico, dove le trasferte e la mobilità dei professionisti sono elementi strutturali dell’attività". L’avvocato ha poi sottolineato come la decisione comporti "un notevole beneficio per il bilancio del Perugia calcio", ora detenuto da Faroni, e rappresenti "una boccata di ossigeno economica importante": oltre un milione di euro che resta nelle casse del Grifo.