L’associazione Popolo della Famiglia dell’Umbria chiede al prefetto Giovanni Bruno di annullare la registrazione allo stato civile del bimbo con due mamme ternane eseguita nei giorni scorsi dal sindaco Stefano Bandecchi (nella foto). "A seguito della illegittima trascrizione da parte del sindaco Bandecchi di un atto di nascita in cui ha registrato un bambino come figlio di una coppia di due donne - afferma Marco Sciamanna, presidente dell’associazione –, ricordando che la forzatura amministrativa è in palese contrasto con alcune recenti provvedimenti come la circolare del Ministero dell’Interno del 7 luglio 2023 e l’ordinanza della Corte di Cassazione del 2 agosto scorso, abbiamo trasmesso formale richiesta alla Prefettura di Terni perché sia avviato un provvedimento di annullamento e modifica dell’atto di nascita. La Suprema Corte ha infatti chiarito che non c’è differenza fra chi fa ricorso, all’estero, alla maternità surrogata e i minori nati grazie alla procreazione medicalmente assistita". Bandecchi aveva spiegato che "non ho avuto alcun problema a registrare un figlio di due donne perché per natura sono loro a partorire ed è giusto che i loro figli vengano riconosciuti". "Sono un uomo di centro e ragiono secondo coscienza e buon senso – così ancora il sindaco –. Non ho preconcetti di nessun tipo e non credo che la morbosità mostrata circa questa tematica faccia del bene ai bambini, prima di tutto".
CronacaIl Popolo della Famiglia chiede l'annullamento a Terni: ecco perché