Il presunto killer ancora non parla. Sotto sequestro cellulare e tablet

Le condizioni del 17enne fanno slittare l’interrogatorio di garanzia. Serrate indagini sul movente dell’omicidio

Il presunto killer ancora non parla. Sotto sequestro cellulare e tablet

La scena del delitto in cui è stato ucciso. Salvatore Postiglione (Foto Preziotti)

Slitta l’interrogatorio di garanzia per il 17enne fermato per l’omicidio del muratore Salvatore Postiglione, 56 anni. La comparizionedi fronte al gip era prevista ieri mattina, ma il giovane non si è presentato. Le sue condizioni di salute non lo permetterebbero e così l’importante appuntamento, che sbloccherà anche una serie di altri adempimenti da svolgere, non si è tenuto. Il ragazzo sta scontando la detenzione cautelare nell’istituto penitenziario per minori di Firenze da martedì scorso, dopo il fermo avvenuto il 9 novembre. Prima dell’interrogatorio di garanzia, che non è stato riprogrammato, il ragazzo non potrà essere sentito neanche dal procuratore dei minori, Flaminio Monteleone, che si sta muovendo sulla vicenda con grande attenzion, attraverso le indagini della aquadra mobile di Perugia e del commissariato di Foligno. La prossima settimana, comunque, sarà cruciale sul caso. Da un lato infatti, il ragazzo fermato dovrà incontrare i suoi avvocati, Salvatore Ferocino e Ilario Taddei che stanno portando avanti i propri approfondimenti difensivi. Martedì è fissata l’udienza per il conferimento dell’incarico per analizzare i supporti informatici sequestrati al giovane. Si tratta di un cellulare e di un tablet nel quale gli inquirenti pensano di trovare risposte sul movente che avrebbe spinto la mano del presunto assassino per 50 volte sul corpo del muratore. L’arma del delitto, un coltello, ancora non si trova. Le risposte sui contenuti dei due apparecchi non dovrebbero arrivare prima di un mese, ma c’è molta fiducia che le chat, i tabulati telefonici e i messaggi social possano aiutare a trovare i tasselli mancanti al puzzle di un gesto che ha sconvolto la città per efferatezza e crudeltà. La cautela però, di fronte a questo scenario, è massima e la paura è che possano essere affibbiate delle etichette ai due protagonisti di un delitto anche prima della ricostruzione di tutto il contesto. Nel frattempo però si conta anche di sciogliere i nodi rimasti intrecciati, grazie alle risposte che potrebbe fornire il ragazzo non appena sarà in condizioni di rispondere alle domande e di dare la sua versione dei fatti. Il via libera per la restituzione della salma di Postiglione alla famiglia potrebbe arrivare già domani. Il funerale, quindi, potrebbe svolgersi già a metà della prossima settimana.

Alessandro Orfei