REDAZIONE UMBRIA

Il procuratore Alberto Liguori ’inguaiato’ dalle chat con Palamara

Il Csm valuta la permanenza nell’incarico: parere favorevole di ministro e maggioranza. Contraria la minoranza

TERNI Confermare sino al 2024 il procuratore di Terni, Alberto Liguori (nella foto), oppure non rinnovargli l’incarico per il contenuto delle sue chat con Luca Palamara: lo deciderà il plenum del Csm la prossima settimana. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha comunque già dato parere favorevole alla proposta di conferma votata dalla maggioranza della Quinta Commissione di Palazzo dei marescialli. È la prima volta, sottolinea l’Ansa, che Carlo Nordio si cimenta nel suo ruolo di ministro con il “caso Palamara“, da lui stesso definito uno "scandalo" che ha portato alla luce "un verminaio" a cui "non si è posto rimedio". I consiglieri si sono espressi già una volta sulle chat trasmesse dalla Procura di Perugia e che, secondo la relazione di minoranza, presentata dalla togata di Area, Alessandra Dal Moro, dovrebbero costare il posto di procuratore a Liguori. Un anno fa a larghissima maggioranza (21 voti a favore e 2 astensioni), il plenum votò per l’archiviazione della pratica di trasferimento d’ufficio, ritenendo che le conversazioni tra Liguori e Palamara (entrambi all’epoca della corrente di Unicost) su alcune nomine che il Csm doveva fare non incidevano "in alcun modo" sull’ufficio che Liguori dirige. È già stato "fugato ogni sospetto sulla figura professionale di Liguori", sottolinea ora la relazione di maggioranza. Ma per Dal Moro le cose non stanno così: Liguori avrebbe fatto "numerosi interventi" per "influenzare future nomine" del Csm, tant’è che "chiede che vengano sostenuti gli aspiranti da lui indicati e propone accordi tra rappresentanti in Consiglio di diversi gruppi associativi".