Quasi due milioni di euro per cambiare il volto e rilanciare l’Ipogeo dei Volumni, al centro di un grandioso cantiere di restauro, che unisce studio, ricerca e promozione del patrimonio con l’obiettivo di arrivare all’inaugurazione del nuovo Parco Archeologico dei Velimna. Il progetto - all’avanguardia su più fronti – ha già mosso i primi passi grazie al milione e 600mila euro stanziati dal Comune nell’ambito del Programma Pinqua (altri 200mila euro vengono dal Ministero della Cultura) e ieri l’avvio dei lavori è stata presentato dai protagonisti dell’impresa: Costantino D’Orazio, direttore dei Musei Nazionali di Perugia - Direzione regionale Musei dell’Umbria, il sindaco Andrea Romizi, l’assessore all’urbanistica Margherita Scoccia e la responsabile dell’Ipogeo e della Necropoli del Palazzone, Maria Angela Turchetti.
La discesa tra le meraviglie sotterranee svela segreti e dettagli inediti: l’allestimento tradizionale è stato cambiato, alcune urne, le più importanti, sono spostate al centro della sala, con volti, pose e ornamenti visibili come mai fino ad ora. "Il cantiere – sottolinea D’Orazio – rinnova la sinergia e la collaborazione con le istituzioni del territorio: è un progetto scientifico di altissimo livello ed è un’occasione unica al mondo per avvicinarsi alle urne etrusche, girarci intorno, ammirarle a 360 gradi. L’intervento interesserà l’Ipogeo e l’intera Necropoli, è destinato a cambiare un pezzo del volto di Perugia".
Soprattutto sarà un cantiere aperto al pubblico, che grazie a visite guidate da Maria Angela Turchetti, potrà seguire il progetto di restauro e ascoltare la storia dell’area archeologica. Si comincia, con ingresso gratuito, domenica 4 febbraio per festeggiare il compleanno dell’Ipogeo scoperto il 4 febbraio 1840 e si prosegue sabato 10 e domenica 11 e 18 febbraio, con visite alle 10, alle 11 e alle 12, con prenotazione alla mail: [email protected] e al numero 0755721009.
I lavori, eseguiti dalla ditta CooBeC, vogliono essere una sorta di “cold case“ alla scoperta dei sette componenti della famiglia Velimna, così da svelare segreti, legami e storie dal passato. "Gli interventi – racconta Turchetti – interessano tre urne della famiglia: quella del fondatore e costruttore dell’Ipogeo, Arnth Velimnas, quella della figlia Veilia e quella di un lontano discendente d’epoca romana, Publius Volumnius Violens"". Le urne e il loro contenuto, dove ancora conservato, verranno analizzate con le più moderne tecnologie (spettrometria, fotogrammetria, colorimetria multispettrale, termografia, antropometria). "Sarà possibile – – aggiunge – restituire l’aspetto originale rimuovendo sporco e incrostazioni superficiali, documentare le tecniche di realizzazione, l’esistenza di decorazioni dipinte e di vecchi restauri, realizzare riproduzioni 3D anche tattili. E studiare i resti ossei così da conoscere l’età di morte, eventuali patologie, e confermare la parentela desumibile dalle iscrizioni".
"Abbiamo lavorato a grandi progettualità per Ponte San Giovanni – spiega il sindaco – con un investimento straordinario di 30 milioni di euro che modificherà l’area in modo radicale. Ma non si può prescindere da una valorizzazione culturale e identitaria, per questo abbiamo deciso di investire 1.6 milioni solo per il rilancio dell’Ipogeo". Con i due Pinqua (Programma Innovativo Nazionale per la qualità dell’abitare) presentati dal Comune, "puntiamo sulla qualità dell’abitare – prosegue l’assessore Scoccia – e vogliamo valorizzare le enormi potenzialità dell’Ipogeo, luogo non troppo amato tra un viadotto e la ferrovia. Nascerà un parco archeologico aperto alla città, di grande valore culturale, identitario e turistico, capace di rendere questo territorio un attrattore importantissimo per la città".