
L’intreccio del vostro laboratorio emotivo
Marina Biasi, esperta di scrittura autobiografica secondo il metodo della Lua. Perché farci scrivere con la penna libera? "La vostra maestra ha partecipato a un laboratorio per docenti e si è talmente divertita che ha pensato di riproporre l’esperienza a voi".
Che significa scrivere con la penna libera? "Dopo le indicazioni di scrittura, ognuno può scegliere come scrivere senza preoccuparsi di lunghezza, stile, sintassi. Fidarsi e affidarsi alla penna non farà mai andare fuori tema!".
Quando c’è stato il primo laboratorio in reparto, chi sono stati i primi scrivani? "Nel 2017 e i primi scrivani erano alunni di scuola primaria. In seguito si sono aggiunti, con molta curiosità e fervore, adolescenti e giovani adulti che hanno trovato nella penna e nel quaderno compagni preziosi per raccontarsi, ri-conoscersi, stupirsi".
Come si fa a superare la paura della “pagina bianca fuori e dentro di sé”? "Per prima cosa leggo una poesia o un breve racconto, mostro immagini, faccio ascoltare musiche e suoni per aiutare a entrare in contatto con il proprio mondo emotivo e trasformarlo in parola scritta senza la paura del giudizio di chi ascolta. Il tema della malattia emerge, ma sempre trasfigurato e incluso in una dimensione che connette e cuce gli strappi. La scrittura si fa così “levatrice” di un nuovo modo di raccontare la propria fragilità".