Questore Sallustio, ha iniziato da circa un mese il suo impegno qui a Perugia, che impressione si è fatto? "La città ha un territorio molto vasto con tante realtà a sé stanti, ognuna con le sue particolarità. Ci sono quartieri più difficili, come Fontivegge, dobbiamo essere bravi a dare risposte sempre puntuali a tutte le esigenze. La zona mi era stata segnalata appena sono arrivato e non è un caso che, al mio arrivo, tra le prime cose c’è stato un sopralluogo all’area della stazione. Perugia è una città importante, vivace, dinamica, con molti eventi da seguire. Ha certamente le sue criticità, come le hanno le altre città. Criticità che la questura conosce bene e alle quali cerchiamo di rispondere al meglio ogni giorno".
Spaccio e traffico di droga: anche il procuratore generale Sergio Sottani, nella relazione all’inaugurazione dell’anno giudiziario, ha posto l’accento su questi problemi. "Fenomeno particolarmente diffuso. Questo territorio è un crocevia dell’attività di gruppi criminali che vengono da altrove".
Che si può fare? "Un maggiore e più incisivo controllo del territorio. E in questa direzione vanno intensificate le attività di controllo per i quali abbiamo però bisogno di rinforzi da fuori. E poi le attività di polizia giudiziaria. Da questo punto di vista ho trovato una squadra mobile che ha una struttura e capacità di intervento con il coordinamento della Procura che è particolarmente attenta".
Ma perché Perugia? "Non credo che ci sia una particolarità specifica, se non la legge di mercato: se c’è richiesta, c’è offerta".
Negli anni lo spaccio in città è cambiato, si è spostato, anche se non è scomparso, alla stazione e nelle periferie... "È chiaro che dove ci sono spazi vuoti, come mi è capitato di vedere a Fontivegge, il rischio che questi siano riempiti nella maniera sbagliata è molto alto".
Tra gli allarmi evidenziati dal procuratore generale, ci sono anche i reati minorili. Cosa sta succedendo? "Purtroppo è un problema che si riscontra in tutta Italia, il disagio giovanile è un fenomeno preoccupante. Sono aumentati i reati, ma anche la loro gravità. È preoccupante soprattutto la facilità con la quale i ragazzi ricorrano alla violenza, la reattività violenta che porta giovanissimi a tirare fuori un coltello pur di ottenere quello che vogliono. Questa situazione, purtroppo, vede il coinvolgimento frequente di giovani migranti di seconda generazione che si confrontano con coetanei che vengono da altre situazioni e con i quali non si sentono alla pari. Vivono una situazione ibrida che è pericolosa, perché, succede frequentemente, non si riconoscono né nella comunità di provenienza né si sentono perfettamente integrati con gli italiani. Sono loro le fasce più a rischio, i figli di chi è arrivato qui per lavorare e che grazie a questo impegno si è potuto creare una posizione di relativo benessere. E per favorire il sentirsi integrato è importante ogni anello della rete, dalla scuola alle società sportive. Perché tutto è importante per far sentire questi ragazzi parte integrante del loro contesto, piuttosto che rimanere isolati come, nella realtà, facilmente avviene".
Reati da "codice rosso", che situazione ha trovato? "Una situazione che ho trovato anche in altre sedi. A livello nazionale, abbiamo visto l’importanza di alcuni provvedimenti molto utili, come gli ammonimenti. E a questo si aggiunge una maggiore consapevolezza delle vittime. E i provvedimenti sono in aumento".
Giubileo, Centenario Francescano. Perugia e provincia si apprestano ad affrontare un periodo impegnativo... "Questi prossimi appuntamenti richiederanno un particolare impegno da parte nostra. Impegno organizzativo e impiego di uomini. Abbiamo avviato un confronto con la presidente della Regione, Stefania Proietti, e con il prefetto Gradone, con i custodi delle basiliche di Assisi, per trovarci pronti a fare fronte, non solo con le nostre risorse, a un prevedibile massiccio afflusso di pellegrini. Un’attenzione a livello di governo c’è e noi stiamo lavorando come una squadra per affrontare questi anni impegnativi".
Capitolo uomini e mezzi. "Sono arrivati dei rinforzi da poco tempo, altri ne servirebbero. Più uomini e donne sarebbero utili a organizzare meglio tutta la nostra attività. Cerchiamo di utilizzare al meglio le forze che abbiamo, razionalizzando il loro impiego. Nei quattro commissariati della provincia queste carenze si fanno sentire ancora di più, ma grazie alla dedizione dei nostri uomini riusciamo a garantire efficienza ed efficacia".
Luca Fiorucci