CRISTINA CRISCI
Cronaca

’Il Re Leone Musical’. È l’omaggio a Virginia

Spettacolo di beneficenza della comunità di Cerbara per ricordare la giovane scomparsa ad appena 31 anni.

Un gruppo di ragazzi di Cerbara: saranno tutti impegnati nello spettacolo agli Illuminati per ricordare Virginia

Un gruppo di ragazzi di Cerbara: saranno tutti impegnati nello spettacolo agli Illuminati per ricordare Virginia

CITTÀ DI CASTELLO – Una intera comunità che diventa compagnia teatrale. Tutti sul palcoscenico per Virginia: "Il Re Leone- musical" a teatro è l’ omaggio a una straordinaria giovane che a soli 31 anni se n’è andata lasciando nel dolore la famiglia e la comunità di Cerbara. Il musical sarà presentato al Teatro degli Illuminati, sabato 5, domenica 6 e domenica 27 aprile ore 21, ma da ieri è disponile la prenotazione dei biglietti. Il ricavato dello spettacolo sarà devoluto per sostenere le attività dell’oratorio "PerDiQua". Oltre 130 persone coinvolte con ruoli diversi in un grande progetto artistico-solidale: un gruppo di circa 50 ragazzi sta dando vita a vari animali "umanizzati" che saranno protagonisti della prima scena del musical. Circa 60 bambini saranno poi i protagonisti interpretando iene, gnu, piante ed erba, accompagnati dai giovani dell’oratorio. Ad aprire lo spettacolo Rafiki, interpretato da Francesco Falomi, che attraverso la sua voce risveglierà la savana per il grande evento e poi Mufasa, interpretato da Christian Pescari e la regina Sarabi portata in scena da Viola Signorelli, accompagnati dal fidato consigliere Zazu, (Francesco Renghi). Il progetto del musical nasce circa un anno fa da un’idea di Virginia Berliocchi e Francesco; la finalità era quella di creare una rete sociale che ruotasse intorno alla realizzazione dello spettacolo, inglobando non solo bambini e ragazzi che frequentano regolarmente la realtà dell’oratorio, ma anche adulti cercando di creare una rete di familiarità. "Oggi, oltre questo _ precisa Francesco Falomi per conto degli organizzatori dell’Oratorio PerDiQua _ lavoriamo a ciò proprio per rendere viva Virginia in quello in cui si è spesa e ha creduto: i giovani, l’oratorio, la sua casa, diventata nostra".