MICHELE NUCCI
Cronaca

Il rendiconto del Comune. Cala il recupero-evasione. Meno incassi dalle multe

Il testo in Commissione bilancio: la parte del leone la fa sempre la Tari. Lo stop-autovelox fa diminuire di 500mila euro gli introiti delle contravvenzioni.

Il testo in Commissione bilancio: la parte del leone la fa sempre la Tari. Lo stop-autovelox fa diminuire di 500mila euro gli introiti delle contravvenzioni.

Il testo in Commissione bilancio: la parte del leone la fa sempre la Tari. Lo stop-autovelox fa diminuire di 500mila euro gli introiti delle contravvenzioni.

Cala il recupero dell’evasione Imu e della Tari, cresce la spesa pro-capite così come quella del personale. E diminuisce anche l’introito delle multe su strada. Sono alcuni degli elementi emersi dal Rendiconto finanziario 2024 che ieri è stato approvato dalla Commissione bilancio e che rivela aspetti positivi, come quello dell’avanzo di amministrazione (vedi articolo qui a destra), ma anche più complessi che pesano sulle tasche dei cittadini. Ecco allora che l’incasso Imu è sceso di oltre due milioni l’anno scorso, passando a 44,7 milioni. Di questi 6,6 derivano dal recupero dell’evasione, rispetto agli 8 milioni però del 2023. La Tari manco a dirlo è cresciuta del 7,21% arrivando alla quotarecord di 52,6 milioni, ma 300mila euro di recupero di evasione in meno. Restando alle entrate tributarie, un milione è stato recuperato dall’addizionale Irpef, portando a 19,9 milioni (in aumento) l’introito complessivo. Da notare il meno 59% degli incassi sulla tassa della pubblicità. Alla fine il peso delle imposte comunali (esclusi i fondi perequativi che versa lo Stato al Comune) è di 711 euro per ogni perugino, rispetto ai 718 del 2023 e i 686 euro del 2022. Quanto alle multe, sono 500mila gli euro in meno, scesi a 7,2 milioni per effetto dello stopo agli autovelox. Capitolo spese: i costi correnti sono arrivati a quota 175,2 milioni, oltre quattro milioni e mezzo in più rispetto al 2023. La voce più importante è quella dell’acquisto di beni e servizi a favore del cittadino da parte del Comune, poi ci sono le spese del personale cresciute di 2,5 milioni (per un totale di quasi 45 milioni) e che assorbono un quarto del bilancio corrente. Attualmente i dipendenti sono 1.079, contro i 1.068 dell’anno prima: nel 2011 i lavoratori comunali erano 1.322. Pressoché invariati gli interessi passivi (4,1 milioni) mentre crescono di 300mila euro le "altre spese correnti". Tutto questo fa sì che la spesa media pro-capite sale a 1.065 euro rispetto ai 1.043 dell’anno precedente, la terza cifra più alta dal 2010 in poi. Importante anche il capitolo dell’indebitamento che dopo 6 anni torna a sfondare il muro dei cento milioni (101.236 euro): questo ha fatto salire il debito medio di ogni perugino a 615 euro, 11 in più rispetto al 2023. Va anche detto che la spesa per investimenti pro capite, grazie al Pnrr è passata da 200,85 euro a 332,23. Infine i titoli derivati: nel 2024 hanno generato perdite per 750mila euro.